I risultati del quarto trimestre sono stati influenzati da un calo della domanda nonché da problemi sul versante degli approvvigionamenti, con risultati negativi sia sul versante delle vendite sia sul versante della redditività, che in Europa è stata addirittura negativa e che è calata anche a livello globale.
Quanto alla cessione delle attività europee alla costituenda società, di cui Whirlpool deterrà il 25% e Arçelik il 75%, è stato precisato che saranno esclusi gli elettrodomestici KitchenAid e Maytag. Whirlpool e Arçelik dovranno agire come entità separate fino al perfezionamento della operazione, che è sottoposta ad alcune condizioni, fra cui l’approvazione della antitrust e prevedibilmente si compirà nella seconda metà del 2023. È stato chiarito che i marchi continueranno ad essere utilizzati dalla nuova società: alcuni saranno di proprietà della stessa, vale a dire Indesit, Hotpoint, Bauknecht, Privileg e Ignis, mentre il marchio Whirpool sarà concesso in licenza per 40 anni; la nuova società riceverà in proprietà anche il marchio Grunding e in licenza Beko, Altus e Blomberg. Insieme alla totalità della unità produttive, saranno ceduti tutti i dipendenti, le piattaforme ed i prodotti. La nuova società conta su un fatturato 2022 di sei miliardi, conterà 9 fabbriche conferite da Whirpool e 2 conferite da Arçelik, nonché 20.000 dipendenti di cui 14.000 da Whirlpool.
Infine è stata accolta la nostra richiesta di erogare 300 euro di flexible benefit: entro marzo saranno erogati 200 euro in buoni benzina (agli operai in forma cartacea, agli impiegati tramite accreditamento su conto welfare) più ulteriori 100 euro accreditati sul conto welfare e spendibili in altra forma.
In ogni caso l’azienda dichiara che l’operazione in corso fra Whirpool e Arçelik porterà a piena continuità dei rapporti di lavoro e alla creazione di un grande produttore di elettrodomestici in Europa. La Direzione ha anche dichiarato che i duecento milioni di sinergie attesi deriveranno principalmente da maggiore efficienza sugli acquisti e dalla ottimizzazione della piattaforme. Tuttavia non ci sfuggono i rischi di un processo di integrazione, che per sua stessa natura rischia di produrre sovrapposizioni e sinergie. Fino al pronunciamento della Antitrust non sarà possibile la costituzione del nuovo soggetto né quindi alcun contatto con esso o alcuna discussione sul futuro piano industriale. Contatteremo il Governo per chiarire anche alle istituzioni che l’atteggiamento sindacale dipenderà dalle garanzie offerte sull’occupazione italiana e per chiedere di interessarsi alla vicenda industriale. Per questa ragione riteniamo indispensabile che la discussione sul futuro del gruppo avvenga in un tavolo istituzionale convocato dal Governo, per garantire la sicurezza e la protezione di questa importante realtà industriale. Ribadiamo che un dialogo proficuo sarà condizionato al mantenimento di tutte le realtà italiane con la piena tutela occupazionale.
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