Nell’incontro di esame congiunto sulla cigo Covid-19 tenutosi oggi in modalità online,
come sindacato abbiamo espresso a Whirlpool la nostra contrarietà all’utilizzo della cassa,
poiché questa viene utilizzata in taluni casi in modo improprio in stabilimenti in cui
l’aumento dei volumi produttivi la renderebbe superflua e a Napoli in seguito alla decisione
di cessazione della produzione, che giudichiamo ingiustificata e che continueremo a
contrastare. In ogni caso abbiamo chiesto di fare effettivo ricorso alla rotazione anche
negli uffici e fra i lavoratori con ridotta capacità lavorativa, di cui va urgentemente
programmato il pieno rientro al lavoro, e di riconoscere la integrazione al reddito in tutti i
casi di cassa integrazione a zero ore.
Whirlpool ha giustificato l’ambito ampio di richiesta di cassa integrazione, che riguarda
tutto il perimetro del gruppo con eccezione del plant di Cassinetta, in una logica di
continuità rispetto al 2020 e in ragione della imprevedibilità del mercato in costanza di
emergenza pandemica, puntualizzando che la richiesta di cigo non comporta poi un suo
concreto utilizzo.
Inoltre, pur accettando teoricamente il principio della rotazione, Whirlpool si schermisce
dietro il concetto di infungibilità, che a suo avviso la rende impossibile per talune
postazioni in particolare negli uffici; in aggiunta a ciò sottolinea che il numero dei lavoratori
impiegati o con ridotte capacità lavorative colpiti dalla collocazione in ammortizzatore
sociale si sta fortemente riducendo col tempo. Sulla richiesta di integrazione salariale
infine la Direzione aziendale dà la disponibilità a corrispondere ai dipendenti di Napoli 250
euro mensili, nonché in tutti gli stabilimenti l’anticipo del trattamento e la maturazione dei
ratei indiretti; noi abbiamo ribadito la richiesta di integrare l’assegno di cassa fino ad
arrivare alla retribuzione e questo,per noi, deve valere per tutti a partire dal mese di
gennaio. Whirlpool si è riservata una riflessione e quindi le Parti si aggiorneranno a breve
sul tema.
La richiesta della piena applicazione dell’Accordo 2018 avvenuta lo scorso 29 dicembre al
Mise non ha ancora trovato riscontro e perciò Fim, Fiom e Uilm rinnoveranno al Ministero
dello Sviluppo economico la richiesta di convocare il tavolo di confronto sull’applicazione
dell’accordo del 2018, a partire in particolare dal progetto di reindustrializzazione di
Caserta ancora incompiuto e dal confronto sulla vertenza di Napoli. La battaglia per
difendere lo stabilimento Whirlpool scongiurando i licenziamenti dei lavoratori di Napoli e
per garantire un futuro equo a tutti i lavoratori del gruppo prosegue dinanzi al perdurante
rifiuto di Whirlpool al dialogo.
Uffici Stampa Fim, Fiom, Uilm Nazionali