“Whirlpool oggi ha dichiarato non solo di non aver cambiato idea sull’intenzione di dismettere Napoli, ma anzi ci ha informato che domani stesso partirà con una procedura di trasferimento di azienda. È un atto unilaterale molto grave e chiediamo al Governo di passare dalle parole ai fatti per impedire la dismissione del sito campano, che non solo colpisce centinaia di famiglie in un’area disastrata dalla disoccupazione ma prelude più generale a un disimpegno della multinazionale dall’Italia, in spregio all’accordo firmato in sede istituzionale meno di un anno fa”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici, al termine dell’incontro tenutosi al Ministero dello Sviluppo economico, presieduto dalla sottosegretaria Alessandra Todde.
“La Direzione aziendale – riferisce Ficco – sostiene che l’unica soluzione economicamente sostenibile sarebbe la cessione dello stabilimento alla società PRS, start up che possiede un brevetto per il trasferimento di derrate alimentari, e che il provvedimento del Governo non vale a mutare questa situazione”.
“Noi esprimiamo – afferma Ficco – la nostra più dura contrarietà alla dismissione di Napoli, poiché fin troppe operazioni di reindustrializzazione sono fallite miseramente in questi anni e perfino quelle avviate da Whirlpool a Caserta o dalla sua controllata Embraco a Torino sono in gravissimo ritardo. C’è un accordo sottoscritto non solo con il sindacato ma anche con le istituzioni italiane ad ottobre del 2018, che deve essere rispettato, pena il graduale disimpegno dal nostro Paese, così come purtroppo dimostra la crisi in cui versano anche altri stabilimenti del gruppo, nonché la continua delocalizzazione delle funzioni impiegatizie”.
“Al Governo – conclude Ficco – chiediamo di passare dalle parole ai fatti. L’allora ministro Di Maio aveva promesso di colpire Whrilpool se avesse dismesso Napoli e di sostenerla se invece avesse rilanciato l’attività produttiva, ma la norma poi varata ha colto solo in minima parte le nostre richieste e si è dimostrata del tutto insufficiente. Oggi al Ministero, che si è detto pronto a un confronto anche per adottare nuovi provvedimenti, chiediamo di partire dal rifinanziamento della decontribuzione dei contratti di solidarietà, a suo tempo utilizzata per aiutare a risolvere in modo vittorioso la vertenza Electrolux. Whirlpool si fermi e si confronti con sindacato e istituzioni, per trovare soluzioni accettabili per i lavoratori e sostenibili economicamente sul lungo periodo”.
Ufficio Stampa Uilm