Whirlpool, Ficco (Uilm): “Essenziale non sprecare tempo guadagnato con il divieto di licenziamenti e assicurare salario nei prossimi mesi”

Il divieto di licenziamenti ci farà guadagnare del tempo che non deve assolutamente essere sprecato, bensì investito per dare finalmente una risposta ai lavoratori della fabbrica di lavatrici Napoli e per fornire un quadro di maggiore certezze per tutti i lavoratori di Whirlpool in Italia. Dal primo gennaio è essenziale che si dia copertura salariale ai lavoratori di Napoli; se per qualsiasi motivo ciò non avvenisse, adiremmo le vie legali”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici, al termine dell’incontro fra sindacati e Whirlpool convocato dal Ministero dello Sviluppo economico in modalità telematica.
“Whirlpool – riferisce Ficco – ha dichiarato di aver investito nel biennio 2019-2020 160 milioni di euro e che altri ne investirà il prossimo anno in modo da restare in linea con il piano industriale. Inoltre prevede una produzione stabile o in crescita nei primi sei mesi del 2021 negli stabilimenti italiani. Ciò nonostante ha tuttavia confermato la sua decisione di cessare la produzione a Napoli, l’intenzione di pagare gli stipendi fino a fine anno e poi di chiedere cassa integrazione dal primo gennaio fino a quando resterà in vigore il divieto di licenziamenti, per poi avviare le procedure di licenziamento collettivo; peraltro su quale tipo di ammortizzatori sociali possa essere riconosciuto il Ministero del lavoro si è riservato un approfondimento, ma nessun dubbio è stato avanzato nel complesso dal Governo sulla possibilità di dare la adeguata copertura. Infine per quanto concerne la reindustrializzazione di Teverola (Caserta), questa dovrebbe concludersi positivamente a inizi febbraio con il reimpiego di 75 persone, passate da Whirlpool a Seri; ci è stato confermato che sussiste anche un secondo progetto di reindustrializzazione, sempre in loco e da parte di Seri, per la produzione di batterie al litio, ma ancora tutto da realizzare”.
“Come noto la proroga del divieto di licenziamenti – spiega Ficco – precluderà fino al 31 marzo la apertura di procedure di licenziamento collettivo, procedure che poi a loro volta hanno una potenziale durata di 75 giorni. Questo significa che guadagniamo alcuni mesi, ma è essenziale che questi mesi siano davvero investiti per scongiurare chiusura ed esuberi. Al contempo è chiaro che ai lavoratori va assicurata continuità salariale. I lavoratori o ricevono lo stipendio o la cassa integrazione nelle forme previste dalla legge; di certo non potranno restare senza copertura e noi, se dovesse rendersi necessario, adiremmo le vie legali. La dichiarazione dell’azienda di non voler anticipare la cassa in caso di dubbi sulla sua concessione è una provocazione inaccettabile”.
“È arrivato il momento – conclude Ficco – che il Governo si schieri al fianco dei lavoratori con arti concreti, al li là dei proclami. Come sindacato abbiamo posto le priorità dei lavoratori: salvare Napoli dalla chiusura, interrompere lo stillicidio di posti di lavoro negli staff nelle Marche e in Lombardia, monitorare i progetti di reindustrializzazione a Caserta, dare un quadro di certezze a tutti gli stabilimenti italiani”.
Le Parti si rincontreranno o domani pomeriggio o il 28 dicembre per chiarire quali ammortizzatori sono o meno utilizzabili dopo il primo gennaio.
Ufficio Stampa Uilm