“Nell’incontro con Whirlpool, convocato in modalità online dal Ministero dello Sviluppo economico, è emersa da un lato la possibilità di far ricorso alla cassa covid anche per lo stabilimento di Napoli e dall’altro la disponibilità dell’Azienda ad erogare gli anticipi del relativo trattamento. In tal modo si scongiura il rischio di lasciare i lavoratori senza copertura salariale dal primo gennaio. Abbiamo inoltre chiesto che possa essere corrisposta alle maestranze di Napoli una integrazione al reddito, giacché in quel sito evidentemente non è possibile alcuna rotazione a causa della cessazione della produzione, ma la Direzione aziendale ha dato disponibilità per il momento solo a riconoscere i ratei degli istituti indiretti, come concordato nel 2020 anche per gli altri stabilimenti, pur accettando di discutere della richiesta sindacale nel prossimo incontro di esame congiunto di cassa integrazione”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici.
“Più precisamente – spiega Ficco – Whirlpool si è riservata di presentare domanda di cassa integrazione covid non solo per lo stabilimento di Napoli, ma anche per altri siti del gruppo, sicuramente per il magazzino di Carinaro (Caserta). A tal proposito riteniamo che, negli uffici e nelle fabbriche in cui oramai abbiamo carichi di lavoratori sufficienti, tutti i lavoratori debbano rientrare rapidamente al lavoro, evitando un utilizzo di cassa integrazione per così dire mirato su alcune categorie. Abbiamo infine rinnovato la richiesta di un incontro specifico di approfondimento sulla operazione di reindustrializzazione del sito di Teverola (Caserta), che pare finalmente in procinto di concludersi positivamente con la rioccupazione di 75 dipendenti ex Whirlpool e che pare preludere a ulteriori progetti potenzialmente in grado di offrire nuove occasioni occupazionali”.
“I mesi che vanno da qui a aprile o tutt’al più a giugno – conclude Ficco – dovranno essere adoperati per scongiurare la chiusura di Napoli: purtroppo Whirlpool ha già annunciato, al termine del divieto di licenziamento, l’intenzione di aprire la procedura di licenziamenti collettivi, che a sua volta ha una durata normale di 75 giorni. Non c’è più tempo quindi per voci e annunci, urgono soluzioni concrete e una presa di posizione forte da parte del Governo”.