“Riteniamo inaccettabile la decisione della multinazionale Wartsila di avviare la procedura di licenziamento per 451 lavoratori del sito di Trieste e di delocalizzare la produzione di motori per navi nel suo stabilimento in Finlandia. Stiamo parlando di uno stabilimento centrale per il Gruppo in Italia, dove ha quattro siti in cui occupa in totale 1.150 persone, di cui 973 a Trieste, con rilevanti opportunità e prospettive produttive, anche grazie alla vicinanza al porto commerciale. Rimandiamo al mittente questo atto scellerato, comunicato con una modalità inqualificabile, ovvero un collegamento in videoconferenza di pochi minuti. Rimandiamo al mittente questa azione che contrasteremo in ogni sede per salvaguardare l’occupazione e il futuro di tutti i siti italiani. Sin da subito siamo pronti alla mobilitazione e chiediamo l’intervento immediato del Ministero dello Sviluppo economico e delle istituzioni locali per avviare un tavolo di confronto che scongiuri un dramma occupazionale, sociale e produttivo che interessa centinaia di lavoratori, di famiglie e un’intera comunità”. Lo dichiarano Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, e Michele Paliani, Coordinatore Uilm del settore della cantieristica navale.
Ufficio Stampa Uilm