“Crediamo che sia interesse di Wartsila recuperare lo strappo che si è consumato la notte scorsa con il Governo italiano, la regione Friuli Venezia Giulia e le organizzazioni sindacali. La multinazionale è ancora in tempo per rivedere la sua decisione ed accettare la proposta del MiMIT che riconferma gli impegni sulla reindustrializzazione, su Accordo di Programma e proroga dell’ammortizzatore sociale”. Lo dichiara Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, a seguito dell’incontro tenutosi nella serata di ieri presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del sottosegretario Fausta Bergamotto, Giampiero Castano e Mattia Losego, Alessia Rosolen, in rappresentanza della Regione F.V.G., ed i rappresentanti di Wartsila.
“Riteniamo che Wartsila non possa permettersi di pregiudicare la sua immagine e la sua credibilità nei confronti di un paese come l’Italia che può e deve continuare ad essere strategico per la multinazionale in quanto presidio industriale per il bacino commerciale nel Mediterraneo” sottolinea Gambardella.
“La conflittualità che si genererà a livello istituzionale e sindacale, nel caso in cui non ci fosse un ripensamento da parte dei finlandesi, non gioverebbe ad un gruppo che ha forti interessi in Italia, a partire da quelli contrattualizzati commercialmente con la più grande azienda cantieristica navale italiana ed europea controllata dallo stato italiano, Fincantieri” continua.
“Wartsila – prosegue – se vuole dimostrare la sua credibilità a livello nazionale ed internazionale, può ancora cogliere le opportunità offerte dall’avviato tavolo di confronto dell’Accordo di Programma di Trieste per confermare e rafforzare la sua presenza in Italia con le attività di Ricerca-Sviluppo e Service, e può valorizzare la disponibilità offerta da Ansaldo Energia per la reindustrializzazione di cui la multinazionale finlandese resta ancora responsabile per legge”.
“Ma per fare questo – aggiunge – deve assicurare la continuità dei contratti di solidarietà ai 300 lavoratori in attesa di essere ricollocati nelle future attività in sostituzione di quelle dismesse”.
“Se non avverrà – conclude – il gruppo finlandese si renderà responsabile di un enorme problema sociale che interesserà mille famiglie triestine, la messa in discussione dei restanti lavoratori di Genova, Napoli, Taranto, e si incrinerà irrimediabilmente il rapporto fra l’Italia e Wartsila. La Uilm, con le altre sigle sindacali, continuerà a stare al fianco dei lavoratori mettendo in campo tutte le iniziative per difendere tutti i lavoratori e le loro famiglie”.
Ufficio stampa Uilm