“Non comprendiamo i motivi di un accordo tra Wartsila ed il gruppo Aponte al di fuori del tavolo aperto da tempo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove è avviato un percorso finalizzato alla reindustrializzazione del sito produttivo di Trieste. Ricordiamo che Wartsila si è impegnata con il Governo, le istituzioni e le parti sociali a condividere le eventuali manifestazioni d’interesse che si sarebbero palesate da parte di nuovi investitori. Ci sembra evidente che Wartsila e non solo giochino a carte coperte. E questo è un punto da chiarire immediatamente”. Lo dichiara Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm.
“Riteniamo che le dichiarazioni di Gianluigi Aponte, pur essendo importanti in merito alla complessiva salvaguardia occupazionale legata alle attività dismesse dalla multinazionale finlandese – spiega Gambardella – devono essere verificate se corrispondenti all’obiettivo di assicurare una continuità produttiva ad elevato valore aggiunto, alla valorizzazione delle professionalità dell’occupazione ma, soprattutto, se sostitutive o aggiuntive al progetto annunciato da Ansaldo Energia al suddetto tavolo ministeriale”.
“La disponibilità offerta da Ansaldo Energia di presentare un progetto industriale andava nella direzione, da noi auspicata, di costituire un polo aggregatore di iniziative ad alto contenuto tecnologico per la produzione di energia green ed una filiera strategica nazionale – aggiunge – In questa direzione ed a supporto della reindustrializzazione si stava costruendo, anche con il contributo delle organizzazioni sindacali, il previsto Accordo di Programma funzionale allo scopo”.
“Per quanto ci riguarda – continua – abbiamo sempre ribadito che l’obiettivo di individuare la migliore soluzione per la reindustrializzazione del sito di Trieste poteva essere raggiunto solo se il sistema Paese si fosse adoperato con tutte le sinergie necessarie per un progetto così ambizioso. Per la Uilm questo rimane l’unico modo per avere successo”.
“Auspichiamo che nel previsto incontro di domani al Ministero delle Imprese e del Made in Italy si possa fare chiarezza su come il Governo intenda procedere” conclude.
Ufficio stampa Uilm