“La conferma delle manifestazioni di interesse alla reindustrializzazione della parziale dismissione di Wartsila Italia segna l’avvio di un percorso per individuare i possibili investitori che possano assicurare una solida prospettiva industriale all’area produttiva del sito triestino. Nelle prossime settimane dovranno essere analizzati i piani industriali proposti dai soggetti interessati per individuarne quello o quelli che offriranno le maggiori garanzie industriali ed occupazionali”. Lo dicharano Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, e Antonio Rodà, Segretario Uilm Trieste-Gorizia, al termine dell’incontro presso il MIMIT presieduto dalla Sottosegretaria Bergamotto e dal Dott. Giampiero Castano.
“L’advisor incaricato dall’azienda – spiegano Gambardella e Rodà – ha illustrato tre ipotesi di reindustrializzazioni, preferendo non indicare i nomi per il momento. La prima ipotesi è legata ad un’azienda lombarda del settore automotive, con fatturato annuale di 400 milioni di euro e siti produttivi in più Paesi, che si occupa di stampe di grandi dimensioni come cruscotti auto ed altre componenti. La seconda ipotesi riguarda un’azienda che occupa 1.700 dipendenti con 275 milioni di fatturato annuo, che produce silos per il settore dell’agricoltura, per liquidi e per attività legate all’Oil & Gas. Infine per la terza si tratta di un’azienda che realizza elettrolizzatori per la produzione di idrogeno che agirebbe in joint venture con una grande Multinazionale asiatica legata alla produzione di energie alternative”.
“Riteniamo che il processo di verifica vada effettuato nel più breve tempo possibile, anche in funzione della prevista scadenza di settembre della cessazione dell’attività produttiva dichiarata da Wartsila Italia – aggiungono – E quindi abbiamo condiviso la data del 14 aprile come termine per la presentazione dei piani industriali dei soggetti che si sono manifestati”.
“Restiamo sempre dell’idea che questa fase della vertenza potrà ritenersi conclusa solo quando entrambe le condizioni sul piano industriale di Wartsila Italia e la reindustrializzazione troveranno pienamente soddisfatte sia le organizzazioni sindacali che le istituzioni”.
“Abbiamo fatto appello al senso di responsabilità da parte delle istituzioni, a tutti i livelli, affinché ognuno faccia la propria parte per il bene dei lavoratori – concludono – E’ necessario che il patto sottoscritto il 29 novembre 2022 fra sindacati, MiMIT, Regioni e Comuni si concluda con un accordo che veda la firma degli stessi soggetti interessati che si impegnano in un positivo epilogo della vertenza. Nel frattempo auspichiamo che la multinazionale finlandese mantenga l’impegno a saturare al meglio e più al lungo possibile il sito di Trieste dando continuità all’approvvigionamento delle linee produttive. Il tavolo è stato aggiornato al 18 aprile”.
Ufficio Stampa UILM