Da troppo tempo assistiamo a proclami anche mezzo stampa sulla volontà di chiudere con un accordo sulla Cigs. Nei fatti accade l’esatto contrario !!
La verità vera e che una parte sindacale che si “sente egemone” pone una paradossale condizione per fare l’accordo: la volontarietà dei lavoratori da collocare in Cigs.
L’azienda non si è fatta sfuggire l’occasione per non fare l’accordo: la liberatoria a fronte dell’integrazione alla quota Inps. Un condizione irricevibile per tutti. Trattativa sospesa.
L’altra vera verità, e che i lavoratori che da oltre un anno sono senza uno straccio di accordo, senza salario aggiuntivo, senza criteri verificabili di rotazione, utilizzo degli impianti.
Bisogna entrare nel merito del metodo, e quindi è necessario ripartire dalle intese del Ministero del Lavoro del 4 settembre, che definivano in linea di massima i criteri e il numero massimo di lavoratori da collocare in CIGS a zero ore i quali avrebbero ricevuto la somma di 110 €uro a integrazione salariale. Modalità di rotazione, e riduzione d’orario, verifiche nei siti sull’andamento di rotazione, e dell’evolversi dei processi della nuova organizzazione del lavoro.
Per la UILM ci possono essere le condizioni per una intesa, sofferta, ma raggiungibile, in quanto non si deve perdere di vista che la CIGS è partita, e con esso il complesso processo di ristrutturazione e riorganizzazione di tutto il Gruppo SCM.
Non proseguire in modo costruttivo su questa percorso significa non volere tutelare i lavoratori e lasciarli alla gestione unilaterale dell’azienda.
Non permetteremo che si giochi sulla pelle dei lavoratori, e la UILM è pronta a farsi carico dei problemi dei lavoratori sino in fondo, visto che negli ultimi anni qualcuno ha pensato (per il suo bene) di non firmare accordi a livello nazionale rischiando di lasciare senza tutela e salario centinaia, migliaia di lavoratori.
UILM NAZIONALE
Coordinamento nazionale Scm
Roma, 30 novembre 2009