COMUNICATO STAMPA
Uilm Nazionale
“Un ligure, nato a Trieste, che ha cominciato a lavorare all’età di 18 anni come apprendista presso l’aeroporto romano dell’Urbe, un metalmeccanico molto umile che è entrato in segreteria nazionale della Uilm nel 1957”.
Così Giorgio Benvenuto ha delineato la figura di Giuseppe Della Motta che i metalmeccanici della Uil hanno commemorato oggi nel centenario della sua nascita.
“E’ stato un sindacalista- ha continuato l’ex leader di Uilm e Uil- che si è battuto per l’autonomia della categoria dai tempi in cui la guidava Arturo Chiari. Il suo lavoro sindacale è stato in una prima fase caratterizzato proprio da questa propensione che trovò realizzazione nel congresso del 1964. La seconda fase dell’impegno sindacale di Della Motta è stata, invece, contraddistinta dal senso dell’unità e ha trovato spazio nella seconda metà degli anni Sessanta, con la fase dell’industrializzazione diffusa nel Paese”.
Benvenuto ch’era entrato nella segreteria nazionale nel primo ottobre del 1955, chiamato da Chiari, mantiene un ricordo nitido del collega di un tempo: “E’ andato in pensione all’inizio degli anni Settanta, ma nei suoi scritti rimangono la visione del futuro, l’attenzione a favorire il cambiamento. Insieme a lui abbiamo compiuto scelte complicate dal punto di vista contrattuale ed organizzativo”.
Chi ha voluto fortemente questa manifestazione, tenuta nel corso della direzione nazionale della Uilm è stato Gianni Salvarani, vicepresidente dell’Istituto di studi sindacali della Uil: “Della Motta- ha rammentato Salvarani- è stato il dirigente sindacale che, dopo l’uscita di Arturo Chiari dalla segreteria nazionale della Fiom, vi subentrò nell’incarico, assumendo anche la responsabilità della componente socialista. Ci rimase poco in quel ruolo, solo alcuni anni, perché poi decise di lasciare l’ organizzazione e di aderire alla Uil”.
Nel corso della mattinata sono intervenuti tante altri uomini del sindacato metalmeccanico che hanno compiuto un vero e proprio percorso della memoria come, tra gli altri, Elio Pastorino, Franco Bentivogli, Lamberto Santini, Aldo Pugliese.
La commemorazione è stata conclusa dagli interventi di Luigi Angeletti, che ha molto insistito sui valori dell’autonomia e della solidarietà e Rocco Palombella.
“Abbiamo compiuto- ha sottolineato quest’ultimo- un vero e proprio percorso della memoria, una storia fatta di uomini che hanno dedicato gran parte della loro esistenza a favore di altri impegnati nel mondo del lavoro”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 14 dicembre 2010