Tutte le prossime tappe per il contratto dei metalmeccanici
Il punto di Antonello Di Mario
Cresce l’attesa per quella che molti definiscono come la “stretta finale” nel contratto dei metalmeccanici.
GLI APPUNTAMENTI
Si tratta di tre giorni di negoziato in seduta plenaria presso la sede di Confindustria (con inizio alle ore 11.00 di mercoledì 23 novembre e continuazione nei due giorni seguenti) in cui Federmeccanica ed Assistal si confronteranno coi sindacati metalmeccanici per il rinnovo del Ccnl scaduto lo scorso 31 dicembre. Le premesse sono buone.
LE PAROLE DI LANDINI
Ieri, l’Assemblea nazionale della Fiom, riunita presso il Centro congressi di via dei Frentani a Roma, a larghissima maggioranza ha dato il via libera alla segreteria dei metalmeccanici della Cgil guidata da Maurizio Landini. “Vogliamo fare il contratto, anche sperimentando forme innovative – ha detto il leader della Fiom – ma deve essere un contratto pulito, senza scambi impropri. Il contratto deve tutelare e che incrementare il potere d’acquisto, ma sul fronte salariale ad oggi non ci sono stati avanzamenti. Se Federmeccanica non modifica le sue posizioni è evidente che le condizioni per fare il contratto non si determinano. L’essere di nuovo al tavolo della trattativa è un valore, ma il contratto si fa o non si fa se ci sono i contenuti e il referendum del 4 dicembre non c’entra niente con il Ccnl da rinnovare”. Landini oggi pomeriggio sarà ospite di Lucia Annunziata su Rai Tre, nella trasmissione “In ½ h” e avrà come interlocutore Matteo Renzi: il primo a sostegno delle ragioni del No nella prossima consultazione referendaria; il presidente del Consiglio a favore del Sì. “Noi non siamo indifferenti al referendum – ha detto il segretario generale della Fiom – che non c’entra niente con il rinnovo del contratto, e facciamo vivere le ragione di no che la Cgil sostiene. A chi mi chiede cosa faccio se vince il no rispondo che se vince il no io mi faccio i cappelletti in brodo”.
IL COMMENTO DI BENTIVOGLI
Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl, ha più volte sottolineato che il programma della trattativa sarebbe quello di risolvere, almeno con delle intese di massima, entro lunedì 21, o al più tardi entro martedì 22, gran parte degli aspetti del negoziato che sono ancora aperti, e cioè le questioni relative agli orari di lavoro e all’inquadramento professionale dei lavoratori. “Il 23, 24 e 25 novembre – ha ribadito Bentivogli – abbiamo fissato una plenaria ‘Non-Stop’ per tentare un affondo anche su salario e struttura contrattuale”. Bentivogli è impegnato a favore delle ragioni del Sì per il referendum del 4 dicembre. L’ultima sua apparizione pubblica è stata il 17 dicembre a Rieti, insieme al ministro Maria Elena Boschi, e le sue parole, espresse nella manifestazione succitata nei confronti della Cgil, hanno fatto irritare non poco il sindacato di Susanna Camusso. “La Fim – spiega l’apertura del documento a favore del Sì dei metalmeccanici Cisl – è da sempre un sindacato riformatore, che promuove, attraverso informazione e conoscenza, una cittadinanza attiva e consapevole, contrastando disinformazione, populismi e tifoserie ideologiche. Il nostro Paese ha bisogno di sbloccarsi, per liberare il lavoro e aumentare gli investimenti in ricerca, sviluppo, formazione, politiche attive, innovazione e infrastrutture. Discutere sul merito della Riforma è l’occasione per rifondare tra i lavoratori una più forte cultura costituzionale. Questo è uno dei principali obiettivi di un Sindacato educatore”.
COSA HA DETTO PALOMBELLA
Rocco Palombella, leader della Uilm, non si è schierato pubblicamente a favore di una parte, o dell’altra, nella competizione referendaria in corso. Ma è tutto concentrato, invece, sull’esito contrattuale: “Nei nuovi tre giorni di trattativa con Federmeccanica ed Assistal – ha dichiarato il dirigente in un’intervista rilasciata al Giornale Radio Rai – riteniamo che esistano le condizioni per un affondo finale, utile a dare un contratto al milione e 400mila lavoratori del settore interessato. L’affondo riguarderà questioni ancora aperte come l’orario di lavoro, l’inquadramento professionale e, soprattutto il salario”. Palombella ribadisce la posizione del sindacato: “Rimaniamo intenzionati al recupero totale – dice – dell’inflazione registrata per l’intera durata della vigenza contrattuale; a mantenere gli scatti di anzianità per i lavoratori; a fare un uso innovatore della previdenza e dell’assistenza sanitaria integrative: un welfare benefico per il bene dei metalmeccanici. Siamo fiduciosi, perché da sempre impegnati a salvaguardare il lavoro, considerando l’azienda come uno dei beni primari da tutelare. E siamo fermamente convinti a voler rinnovare i contratti, proprio come conseguenza del lavoro prodotto, al fine di garantire i giusti incrementi salariali ai lavoratori attraverso due livelli: quello della contrattazione nazionale e quello in ambito aziendale.”
L’ANALISI DI LIUZZI
“I tre giorni di ‘Non stop’ – ha pronosticato Nando Liuzzi, memoria storica del sindacato metalmeccanico e collaboratore del Diario del Lavoro – potrebbero essere dedicati, da un lato, al rapporto fra contratto nazionale e contrattazione di secondo livello nella determinazione degli aumenti delle retribuzioni nominali; dall’altro, al rapporto fra tali aumenti e l’andamento dell’inflazione”. Quindi, sarà determinante capire come giocherà il “valore punto” in questo delicato rapporto. E’ bene ricordare che la determinazione del valore in questione, è utile a stabilire gli aumenti salariali e fa solitamente riferimento, per la base di computo, ai minimi tabellari,all’anzianità media di settore ed alle altre eventuali indennità in cifra fissa stabilite dallo stesso contratto collettivo nazionale di categoria.
LE PAROLE DI FRANCHI
Anche Federmeccanica ed Assistal si aspettano un accordo con tutto il sindacato metalmeccanico: “Il nostro obiettivo – ha spiegato ripetutamente Stefano Franchi, direttore generale della federazione delle imprese di settore – è sempre quello ed uno solo: il rinnovamento. Per Federmeccanica sul tavolo c’è un progetto riformatore. Ed un progetto riformatore si fa a larghissima maggioranza, va fatto con il più ampio consenso possibile. Siamo per l’inclusione. E siamo fiduciosi”.
I PRECEDENTI ACCORDI METALMECCANICI
Allora, se si farà, l’intesa contrattuale dovrà essere unitaria. E anche questo possibile evento costituirà una novità. Basti dare uno sguardo alle cronache dell’ultimo decennio per capire come è stata alta la tensione tra gli stessi sindacati metalmeccanici. Infatti, il biennio economico del 3 luglio 2001 e quello normativo del 7 maggio 2003 sono stati firmati solo da Fim e Uilm,ma non dalla Fiom. Insieme, invece, i tre sindacati hanno firmato i rinnovi contrattuali di categoria del 19 gennaio 2006 e del 20 gennaio del 2008, quest’ultimo determinato grazie alla mediazione del ministro del Lavoro (era in carica il governo di Romano Prodi, ndr) Cesare Damiano. Poi, la nuova rottura: Fim e Uilm hanno firmato le intese contrattuali del 16 ottobre 2009 e del 5 dicembre 2012; la Fiom no. Ora la ricomposizione tra tutte e tre le sigle, nonostante il negoziato contrattuale fosse partito nell’autunno del 2015 con due piattaforme rispondenti allo schema della vecchia divisione sindacale.
LO SCENARIO
Il cambiamento di scenario è stato originato da più fattori: un anno di negoziato che ha ricompattato il sindacato metalmeccanico rispetto al muro alzato dalla controparte imprenditoriale; dall’unità tra Cgil, Cisl e Uil, prima; dall’intesa orientata alla riforma contrattuale tra gli stessi sindacati confederali, guidati daSusanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo, Barbagallo e la Confindustria presieduta dal neoeletto Vincenzo Boccia. Le parole del leader degli industriali, pronunciate a Pescara il 16 novembre, sono risultate ancora una volta inequivocabili in tal senso: “Il 7 dicembre – ha scandito – abbiamo l’incontro coi sindacati per parlare del ‘Patto della Fabbrica’, per costruire noi un’agenda e non farcela dettare da altri”
Insomma, se il contratto dei metalmeccanici si farà tutti insieme, costituirà una pietra miliare per il ripristino delle buone relazioni industriali nel Paese e anche per la crescita dell’economia nazionale. Per assistere a quel che accadrà nel mondo metalmeccanico, non resta che aspettare il prossimo “week end”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 20 novembre 2016