TLC: Fim- Fiom- Uilm: convocare tavolo di settore al MIMIT

 

Si è svolta oggi a Roma, presso l’Auditorium Donat Cattin, l’assemblea nazionale di Fim- Fiom- Uilm del settore dell’installazione impianti e telecomunicazioni. Al centro della discussione alcuni punti cardine: no alle gare a massimo ribasso, alla riduzione dei diritti e del salario e al rischio di infiltrazioni criminali, sì invece a maggiore sicurezza del lavoro e dei dati, a un “libro bianco” di settore e a clausole di salvaguardia sociale.

Per Fabio Bernardini della Fim-Cisl nazionale: “L’attivo unitario di oggi rappresenta un momento storico per l’intero settore delle installazioni TLC. Una vertenza che riguarda oltre 250000 lavoratori di un settore strategico per la sicurezza e l’economia del nostro paese e centrare per il futuro degli obiettivi del PNRR. Chiediamo che il Governo ci convochi urgentemente al tavolo TLC istituito presso il MIMIT prima di prendere decisioni che, se non condivise, ricadranno solo ed unicamente sui lavoratori. Se non saremo ascoltati siamo pronti alla mobilitazione”

Per Barbara Tibaldi della Fiom-Cgil nazionale: “Nessuno si salva da solo. Occorre dire no alle gare al massimo ribasso, alla riduzione dei diritti e del salario, e mettere in atto azioni concrete per scongiurare il rischio di infiltrazioni criminali.

Chiediamo ancora una volta un incontro al Governo sul settore, ci sono una serie di vertenze aperte su cui auspichiamo con urgenza una soluzione. È necessario costruire una mappatura delle aziende che operano settore dell’installazione impianti e telecomunicazioni. Partirà, infine, nelle prossime settimane una campagna di assemblee, cantiere su cantiere, da Nord al Sud del Paese”.

Per Luca Colonna della Uilm-Uil nazionale: “Abbiamo gestito le emergenze occupazionali e anche le conseguenze della pandemia e della invasione dell’Ucraina, ma ora dobbiamo definire una politica industriale per il settore che elimini le gare al massimo ribasso, tuteli il salario, i diritti e la sicurezza, eviti le infiltrazioni malavitose. Questo chiediamo al Governo, ai Committenti e alle Imprese del settore”.

Uffici Stampa Fim Fiom Uilm