Il 20 ottobre, presso l’Unione Industriali di Caserta, il Coordinamento Fim, Fiom e Uilm TFA ha incontrato la Direzione aziendale TFA per discutere della situazione aziendale.
La Direzione ha in primo luogo fornito un aggiornamento sullo stato delle commesse:
Per la Roma Viterbo, ha comunicato che la richiesta di sospensiva avanzata dall’azienda che ha perso la gara è stata respinta dal TAR del Lazio e che ora si attende l’esito del ricorso al Consiglio di Stato, ma la posizione di TFA è positiva.
Per Metro Catania, dopo la spedizione del “primo treno” e l’inizio del collaudo, si è fiduciosi sul fatto che partano le opzioni e per questo, e per non rischiare di subire la scarsità di materiali in alluminio, sono stati ordinati gli estrusi per le casse.
Per quanto riguarda i TAF vi sono buone prospettive, sulle casse per il treno all’idrogeno di Hitachi si va avanti anche se ci sono rallentamenti da parte dei committenti.
Mentre la commessa T21 terminerà in primavera 2022 e si è deciso di non precedere alla revisione degli ultimi due treni. In proposito il Coordinamento sindacale ha chiesto chiarimenti su perché l’Azienda rinunci a parte della commessa e quindi a ore di lavoro, ma la Direzione ha replicato che la T21 è una commessa che ha generato fin troppe perdite.
La Delegazione sindacale ha rappresentato nel dettaglio alla Direzione aziendale le preoccupazioni che vengono dai siti produttivi.
Per quanto riguarda Caserta, oltre a una organizzazione aziendale confusa, si registra la mancanza dei materiali per l’attività produttiva che sta dando luogo a scivolamenti, anticipo ferie e – l’effetto peggiore – la cessazione di contratti per i lavoratori somministrati. Ha inoltre chiesto aggiornamenti sui progetti di esternalizzazioni prospettati il 9 settembre e già criticati dal Sindacato.
La Direzione ha ammesso di trovarsi in una situazione complessa dal punto di vista finanziario, non tanto per lo “scaduto”, che sta nella normalità di un’Azienda industriale, quanto per la storia della Firema, che pesa ancora sul rapporto coi fornitori e per una vicenda con l’Agenzia delle Entrate provinciale che – a dire della Direzione – sta bloccando di fatto i rimborsi IVA che spettano a TFA e che ammontano a 10 milioni di Euro.
Questo significa che i materiali e gli stipendi sono pagati con le fatture mano mano incassate, ma che occorre essere molto cauti.
In prospettiva poi c’è il progetto presentato a Invitalia per un aumento di capitale di 10 milioni di euro che permetterebbe di gestire le attività con maggiore facilità.
Sulle esternalizzazioni prospettate la Direzione ha dichiarato che:
- Per la verniciatura delle casse per il treno a idrogeno, hanno convinto il committente a far svolgere questa attività in TFA, anche se sarà necessario effettuare un qualche miglioramento organizzativo;
- Ha deciso di non affidare ad altri l’attività sui cantieri;
- Ma sull’assemblaggio dei sottoinsiemi per Pune, conferma che dal treno 26 a fine commessa per ragioni di costi di trasporti le parti non assemblate.
La Delegazione sindacale ha apprezzato le prime due decisioni che vanno nella direzione da noi richiesta, ma hanno espresso la propria netta e convinta contrarietà a quanto prospettato per la commessa Pune.
Su questa commessa, i lavoratori di Caserta stanno mettendo il massimo impegno, compreso andare in trasferta in India in un contesto di pandemia, ma non possono accettare in questa fase una riduzione delle attività già assegnate con il piano industriale. Se la Direzione insisterà su questa posizione la RSU di Caserta proclamerà lo stato di agitazione.
Infine, hanno sollecitato un incontro con la proprietà che non può e non deve disimpegnarsi in questa complessa situazione.
Per quanto riguarda Tito, la Direzione ha annunciato che nei prossimi giorni avvierà la procedura per la Cassa integrazione per il 2022 e illustrerà le condizioni per gli eventuali lavoratori che da Tito intendano accettare il trasferimento a Caserta.
Per parte sindacale, nella difficile situazione di un sito che la Direzione ha deciso di chiudere, trasferendo le persone a Caserta, sono state avanzate due richieste che saranno ribadite anche in sede di procedura:
- quella di prevedere che in caso di cessione dello stabilimento, i lavoratori che oggi ci operano siano compresi nella cessione;
- quella di prevedere anche nel 2022, durante l’intervento di CIGS, attività da continuare a svolgersi a Tito.
Per attenzionare tutto ciò, il Coordinamento TFA ha chiesto di programmare incontri con cadenza mensile per monitorare la situazione e invita i lavoratori a partecipare alle iniziative interne ed esterne che le RSU decideranno per tutelare il lavoro e la storia industriale di TFA.
Il prossimo incontro è previsto per il 18 novembre ore 10.30 a Caserta.
Le Segreterie nazionali inoltre risolleciteranno il Ministero dello Sviluppo Economico a convocare latfa
Direzione e la Proprietà per un esame in sede istituzionale della situazione di TFA.
Il Coordinamento TFA
Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali