“Per preservare la eccellenza della fabbrica Stellantis di Atessa, nonché del vasto distretto industriale che da essa dipende, occorrono investimenti da parte aziendale sulle nuove motorizzazioni e da parte delle istituzioni sul miglioramento delle infrastrutture. Più in generale è necessaria una forte sinergia fra privato e pubblico per supportare la vocazione all’esportazione dei veicoli commerciali e difendere le imprese dell’indotto più vulnerabili”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, e Nicola Manzi, segretario generale della Uilm di Chieti-Pescara, al termine Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
“La fabbrica di Atessa – argomentano Ficco e Manzi – produce veicoli commerciali in gran parte rivolti alla esportazione e rappresenta un fiore all’occhiello della manifattura italiana. Tuttavia è necessario che si investa sulle nuove motorizzazioni per preservare questa eccellenza dai risvolti della transizione energetica, non solo sulla tecnologia dell’elettrico ma anche dell’idrogeno. Al contempo, per preservare la competitività delle esportazioni, occorrono investimenti pubblici in opere infrastrutturali, che assicurino innanzitutto sulla adeguatezza della logistica”.
“I problemi più delicati – puntualizzano Ficco e Manzi – li avvertiamo purtroppo in importanti imprese dell’indotto che dipendono in tutto o in parte dalla fabbrica abruzzese di Stellantis, come la Marelli di Sulmona, la Denso di San Salvo o la Baomarc di Atessa. Chiediamo di impiegare le risorse già stanziate nell’automotive per supportare le imprese della componentistica negli investimenti necessari al loro rilancio, nonché di rafforzare il sistema di ammortizzatori sociali indispensabile per scongiurare il rischio di chiusure e di licenziamenti, che ha già colpito il territorio pochi anni or sono con il drammatico caso della Honeywell”.