Il 31 marzo 2021 si è svolto il secondo incontro nazionale con la Direzione SOFTLAB, presenti all’incontro anche le strutture territoriali di Roma, Napoli e Caserta e le RSU.
Con le ultime assunzioni, di lavoratori provenienti dalla Jabil di Marcianise, il gruppo SOFTLAB ha raggiunto un perimetro occupazionale di circa 1200 addetti. Distribuiti tra Milano, Roma e la Campania.
Una dimensione, quindi, importante che impone ancora di più, alla Direzione, un cambio di passo a partire da corrette relazioni industriali e dalle missioni produttive che interessano le lavoratrici ed i lavoratori.
Con queste premesse, abbiamo stigmatizzato le ultime scelte compiute dalla Direzione:
- Avvio di una cessione di ramo d’azienda verso DIGI (società del Gruppo) e mancato rispetto degli impegni di costruzione di un accordo di armonizzazione pur a fronte di due incontri nazionali dove la stessa azienda si era impegnata a produrre un testo mai consegnato agendo unilateralmente;
- Disdetta unilaterale dell’accordo integrativo senza alcuna comunicazione preventiva né confronto per giustificarne i motivi;
- Ricorso massiccio all’utilizzo della Cig-Covid e gestione unilaterale degli scarichi produttivi negli ultimi 5 mesi;
- Mancati versamenti al fondo COMETA delle quote trattenute ai lavoratori;
- Resta da verificare l’eventuale mancata corresponsione dell’elemento perequativo per i lavoratori delle società del gruppo sprovviste di contrattazione aziendale;
- Mancato percorso di verifica dello stato di attuazione del Fondo Nuove Competenze.
Abbiamo, inoltre, chiesto di approfondire nel dettaglio le scelte di prospettiva fatte dalla Società e illustrate nelle loro linee di principio nel piano industriale che ci è stato consegnato ma senza alcun dettaglio riferito alle Milestones nei tempi di attuazione, personale coinvolto, investimenti, struttura contrattuale, avvio di programmi e ricadute occupazionali.
E’ fondamentale, per FIM-FIOM-UILM, capire la validità di questi programmi e come, questi, possano determinare le necessarie garanzie ai territori di tipo industriale ed occupazionale.
Tutto ciò, si rende ancora di più necessario se consideriamo che sui territori di Caserta e Napoli, pur trattandosi di una fase di “start up”, abbiamo lavoratori che sono ancora in attesa (sospesi nel frattempo in CIG a zero ore) di avere attività lavorativa e di conoscere quale sarà la sede di lavoro (come nel caso di Napoli).
Non sottovalutiamo certamente la delicata fase che, per effetto della pandemia, sta vivendo l’intero paese ma ribadiamo con fermezza che la Proprietà e la Direzione di SOFTLAB devono cominciare a passare dalle parole ai fatti. In tal caso troverà, da parte nostra, la disponibilità necessaria a ricercare le possibili soluzioni per accompagnare i percorsi progressivi di consolidamento, rilancio e/o avvio di tutte le attività di business.
La Direzione aziendale ha confermato l’importanza dell’attivazione del tavolo nazionale di confronto per il Gruppo Softlab e ribadito l’interesse alla definizione di regole condivise per la condivisione del processo di riorganizzazione e sviluppo del gruppo stesso.
L’Amministratore Delegato ha assunto l’impegno formale di risolvere le pendenze economiche sospese legate alla mancata contribuzione da parte dell’azienda delle quote dei lavoratori a COMETA.
A fronte di queste prime aperture le Organizzazioni Sindacali Nazionali e territoriali unitamente alle RSU hanno chiesto e d ottenuto la definizione di un nuovo incontro per avviare il confronto sugli approfondimenti richiesti aggiornando la riunione al giorno 15 aprile.
Terremo costantemente informati le lavoratrici ed i lavoratori dello stato di avanzamento del confronto con l’azienda.
Fim Fiom e Uilm nazionali e territoriali
Il Coordinamento Sindacale Softlab