Dopo il riuscito sciopero generale dei lavoratori della SIELTE di venerdì 15 gennaio contro le centinaia di licenziamenti effettuati in tutta Italia, è necessario dare continuità all’azione sindacale.
La direzione Sielte continua a non voler fare gli atti necessari per chiedere la cassa integrazione straordinaria in deroga per i cantieri chiusi, come hanno fatto alcune delle altre imprese del settore, prolungando, al Ministero del Lavoro la scadenza delle procedure di mobilità sino a inizio del mese di febbraio.
Inoltre Sielte rifiuta di presentarsi alle convocazioni fatte da alcuni Assessorati regionali, che hanno dato la loro disponibilità ad affrontare e ricercare soluzioni utili per i lavoratori Sielte licenziati. La non partecipazione oltre che un atto grave verso i lavoratori, è anche uno screzio istituzionale incomprensibile per una società che spesso lavora con e per appalti pubblici.
Il Ministero del Lavoro sembra confermare la non disponibilità a riconoscere la cassa in deroga per i cantieri aperti, così come già comunicati anche alle altre imprese del settore a fine dicembre.
Nel frattempo gran parte dei licenziamenti sono stati impugnati e sui cantieri chiusi confermiamo che la procedura è a nostro parere viziata fin dall’origine in quanto è stato inserito nella procedura di mobilità dei “cantieri chiusi” il cantiere di Cagliari che è invece “aperto”, inficiando la procedura stessa, e creando un pericolosissimo precedente che non può essere ignorato.
Sono pertanto al lavoro gli uffici legali delle organizzazioni sindacali per la piena tutela dei lavoratori della Sielte comprese le necessarie impugnative.
Come organizzazioni sindacali oltre alle molteplici iniziative territoriali in corso, abbiamo sollecitato l’incontro con il vice Ministro Romani, del ministero dello sviluppo economico, per fare il punto sugli investimenti del settore e denunciare la politica industriale di Telecom sugli appalti. È aperta la verifica con il Ministero del Lavoro sulle condizioni d’accesso alle casse in deroga, di cui Sielte però si è auto esclusa.
STANTE IL MANCATO RITIRO DEI LICENZIAMENTI E LO SPREZZANTE ATTEGGIAMENTO
VERSO I LAVORATORI LICENZIATI SONO INDETTE LE SEGUENTI MOBILITAZIONI:
- Lo sciopero di tutte le prestazioni aggiuntive al normale orario di lavoro (Lunedì-Venerdì).
- Sciopero dei sabati e domeniche e della reperibilità.
- Ulteriori 8 ore di sciopero, con iniziative, da effettuarsi in modo articolato, come da indicazioni delle Rsu, entro il 5 febbraio.
IN ASSENZA DI TALI DIVERSE INDICAZIONI DELLE RSU, LO SCIOPERO SI EFFETUERÀ NELLA GIORNATA DI VENERDÌ 5 FEBBRAIO 2010.
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
Roma, 19 gennaio 2010