“Nell’incontro odierno al MIMIT, SiderAlloys non è stata in grado di riportare quante e quali risorse pubbliche e private sono state utilizzate fino ad oggi per il progetto di reindustrializzazione, comprese quelle messe a disposizione da Alcoa, e di illustrare lo stato di avanzamento degli investimenti ed il riavvio dello smelter. Vogliamo sapere se la multinazionale svizzera sia in grado di portare a termine l’investimento e raggiungere l’obiettivo della riassunzione di tutti i lavoratori dell’ex Alcoa e la ricostruzione di tutto l’indotto e della relativa occupazione”. Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, e Renato Tocco, Segretario Uilm Sulcis Iglesiente.“Infatti ad oggi – sottolineano Gambardella e Tocco – constatiamo che l’azienda non è in grado di fornirci un cronoprogramma aggiornato, non ha confermato i contratti a termine di oltre 20 lavoratori, ha ritardato il pagamento delle ditte con conseguenti licenziamenti. Sinceramente, non ci convincono gli alibi avanzati dall’azienda sui ritardi registrati”.
“Crediamo che ci sia bisogno di capire se SiderAlloys sia ancora in grado di portare a compimento l’investimento” aggiungono.
“Visto l’utilizzo di fondi pubblici ed altrettanti previsti, abbiamo chiesto al MIMIT e Regione Sardegna e Invitalia, socio al 20% in SiderAlloys, di effettuare una riflessione sulla vertenza e verificare le condizioni per il prosieguo del progetto” continuano.
“Attenderemo con attenzione i prossimi incontro già pianificati per il prossimo 6 e 19 febbraio” concludono.
Ufficio stampa Uilm