“La lunga mobilitazione di Uil e Cgil è arrivata al Nord Italia con lo slogan ‘Adesso basta!’. Gli scioperi dei giorni scorsi sono pienamente riusciti, a dimostrazione di quanto sia importante cambiare una Finanziaria che di fatto peggiora le condizioni di vita delle persone. Il Governo non è riuscito a intimidirci, anzi continua a crescere il consenso e la partecipazione alle iniziative di Cgil e Uil”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, dal palco di Novi Ligure.
“Prima di tutto anche questo Governo – continua – sulla scia di quelli precedenti, ha deciso di non coinvolgere le organizzazioni sindacali e il risultato è appunto quello di una Finanziaria che non tiene conto delle proposte che Cgil Cisl e Uil hanno presentato nella piattaforma unitaria. La linea è chiara: tagliare tutto e tagliare anche le parti sociali. La Manovra di 24 miliardi è quasi tutta a debito, in continuità con il passato e ci farà arretrare ancora di più”.
“In un contesto già di per sé complicato – aggiunge Palombella – in Italia si preferisce discutere su come aumentare il potere del Presidente del Consiglio piuttosto che affrontare i problemi reali delle cittadine e dei cittadini. Basti guardare come hanno ridotto la sanità pubblica e come sono riusciti a peggiorare la legge Fornero. Noi chiediamo una riduzione strutturale e concreta delle tasse sul lavoro. In questi ultimi anni i salari hanno perso il 20% del potere d’acquisto, mentre i profitti delle aziende e delle multinazionali sono aumentati di oltre il 30%”.
“Sono anni – spiega – che denunciamo in Italia l’assenza di politica industriale. Stiamo già vedendo gli effetti di una transizione incontrollata con chiusure di aziende e migliaia di posti di lavoro persi. La vertenza emblematica di questo territorio è sicuramente quella dell’ex Ilva, ieri si è consumato l’ennesimo atto vergognoso nei confronti di migliaia di lavoratori e intere comunità. L’assemblea dei soci non ha assunto nessuna decisione. Come può continuare a fidarsi di un Gruppo industriale che in quattro anni ha combinato solo guai? Gli obiettivi di ArcelorMittal sono chiari: chiudere gli stabilimenti italiani, distruggere la nostra siderurgia e investire in altri Paesi. In tutti gli stabilimenti italiani la situazione è grave ma in quello di Novi Ligure è drammatica. La sicurezza dei lavoratori è ormai ai livelli più bassi di sempre”.
“Ma in questo territorio – dice ancora Palombella – non c’è solo l’Ilva ad avere problemi. C’è il settore della refrigerazione che è in forte crisi, come quello dell’automotive, con centinaia di lavoratori a rischio. Preoccupante è la vertenza della Eltek di Casale Monferrato con circa 400 lavoratori a rischio e in cassa integrazione da mesi. Il settore dell’edilizia, dopo il boom legato al superbonus, è in forte difficoltà, anche per il rallentamento dei lavori per il Terzo Valico. Il commercio e il turismo stanno soffrendo grossi contraccolpi legati anche all’alta inflazione e al calo dei consumi. Per tutte queste ragioni – conclude – abbiamo chiesto al Governo di fermarsi e di ascoltare le nostre piazze, i nostri lavoratori, chi fatica arrivare a fine mese: il Paese reale. Noi non ci fermeremo”.