Oggi sono vicino e condivido le ragioni dello sciopero degli edili di Cgil Cisl Uil. Parliamo di un settore che più degli altri ha purtroppo subìto, e continua a subire, la crisi che riguarda più di un milione di persone. Negli ultimi dieci anni sono andati persi 600mila posti di lavoro nel settore delle costruzioni. E’ giusta quindi la rivendicazione di maggiori investimenti, lo sblocco dei cantieri e nuove politiche di sviluppo. Senza contare che la ripresa del settore potrebbe dare nuovo impulso anche alla produzione dell’acciaio e dei consumi in generale.
Valuto positivamente anche il cambio di rotta del governo che, dopo l’incontro del 13 marzo con Cgil Cisl Uil, anche oggi ha convocato la categoria degli edili per aprire una discussione sul tema. Un’impostazione che non posso che condividere e che spero segni l’avvio di un percorso basato sulla dialettica costruttiva e finalizzato alla risoluzione dei problemi.
Ufficio Stampa Uilm