Detto e fatto. Con encomiabile puntualità, nella giornata di ieri giovedì 11 marzo, dalle sedi INPS territoriali stanno arrivando a destinazione le lettere recanti la certificazione del diritto al pensionamento per alcune centinaia di lavoratori del settore rotabile ferroviario che sono stati esposti a fibre di amianto.
Grande l’entusiasmo nei territori, da parte delle strutture sindacali, delle RSU e naturalmente dei lavoratori interessati che in taluni casi aspettavano questo risultato da oltre quattro anni.
L’invio delle missive ci era stato preannunciato nel corso di un incontro realizzato lo scorso 23 febbraio con INPS nazionale, cui aveva fatto seguito la promulgazione della circolare applicativa alle norme “sblocca vertenza” contenute nell’ultima Legge di Bilancio.
Unitamente alla creazione di un Tavolo tecnico presso INPS nazionale, cui parteciperanno FIM FIOM UILM e i Patronati sindacali INCA INAS e ITAL con il compito di monitorare con estrema attenzione l’applicazione dell’iter di composizione delle platee dei destinatari per gli anni a venire.
La vertenza, infatti, non è conclusa poiché accanto ai circa 400 lavoratori che finalmente potranno collocarsi in pensione, vi è una platea ben più ampia di lavoratori esposti che raggiungeranno il diritto al pensionamento con i benefici previsti nei prossimi anni.
A tal proposito, la Legge di Bilancio 2021 ha definito un cronoprogramma molto dettagliato per la definizione della platea degli aventi diritto, con termini perentori che necessitano di un attento monitoraggio da parte delle organizzazioni sindacali nazionali e nei territori.
Nel Tavolo tecnico, altresì, avremo l’opportunità di confrontarci anche su taluni aspetti peculiari quali ad esempio il riconoscimento del beneficio pensionistico ai superstiti (nei dolorosi casi di premorienza).
Grande attenzione, infine, nei confronti delle aziende che dovessero risultare inadempienti alle richieste di documentazione integrativa da parte dell’INPS e circa le possibili azioni di carattere legale per l’estensione del diritto anche ai lavoratori somministrati e dipendenti di aziende terze, comunque esposti all’amianto, per i quali le attuali disposizioni non prevedono riconoscimenti.
Avanti tutta, quindi. E un ringraziamento a quanti, a vario titolo e ruolo, si sono spesi per questo importante risultato.
Fim Fiom Uilm nazionali