L’intervista di Vincenzo Miglietta in onda nei Gr del pomeriggio e nel programma “Focus economia” alle ore 17.00
Dopo un 2009 chiuso con un calo della produzione metalmeccanica del 27% è partita la ripresa ma in Italia ci sono difficoltà ad agganciarla. E’ quanto emerge dall’indagine trimestrale presentata oggi da Federmeccanica ed è stato il tema dell’intervista di Rocco Palombella a “Gr 24” del Gruppo Sole 24 Ore. Il Segretario generale della Uilm, che ha assistito alla Conferenza stampa della Federazione degli imprenditori metalmeccanici è stato salutato in apertura dei lavori da Luciano Miotto, vicepresidente di Federmeccanica, lieto della prima uscita pubblica di Palombella proprio all’incontro organizzato questa mattina nei saloni dell’Hotel Nazionale in piazza Monte Citorio. Al termine della conferenza il “leader” della Uilm si è soffermato con i giornalisti, tra cui Vincenzo Miglietta, giornalista del “Gr 24” a cui ha detto:“Prolungare la Cassa integrazione, estendere quella in deroga ai settori che non prevedono l’utilizzo di ammortizzatori, e sopratutto stringere un patto tra le parti per favorire la ripresa”. La Nel corso dell’intervista, che andrà in onda alle ore 17.00 nel programma “Focus economia” il “capo” dei metalmeccanici della Uil ha anche espresso la sua valutazione sulla crisi: “Siamo preoccupati –ha spiegato- perchè la crisi occupazionale si sta accentuando. Non sono 150 le crisi industriali in corso, sono molte di più perchè a queste bisogna sommare anche quelle ‘invisibili’ e quelle che sono in procinto di esplodere”. Accanto ad un intervento sugli ammortizzatori sociali, dunque, il governo secondo Palombella “deve mettere in campo interventi strutturali da coordinare con un tavolo specifico a cui partecipino imprenditori e sindacati, guardando sopratutto alla possibilità che l’esecutivo sostenga i redditi dei lavoratori dipendenti”. Per il Segretario Uilm “occorre aumentare la loro capacità di spesa se si vuole sostenere la ripresa che altrimenti resterà debole così come è nata”. Nell’indagine di Federmeccanica si evidenzia nell’ultimo trimestre del 2009 un parziale recupero dell’attività produttiva che dovrebbe proseguire anche nel corso del primo trimestre 2010 ma l’esiguità della ripresa e la profonda recessione che l’ha preceduta non modificano i giudizi espressi dalle imprese che si confermano fortemente negativi”. Giudizi negativi basati anche sui dati delle esportazioni che mostrano come il comparto metalmeccanico abbia perso ben 44 miliardi di euro di fatturato nel 2009 dai clienti esteri con un calo del 23,8% dell’export (-28,9% verso l’Ue). I dati del settore parlano di un produzione in calo dell’1,0% nel quarto trimestre rispetto al mese precedente dopo il +4,7% del terzo trimestre. I dati tendenziali continuano a evidenziare una situazione difficile con il 14,6% del quarto trimestre rispetto allo stesso periodo del 2008 quando la crisi aveva già colpito pesantemente la produzione. Inoltre, secondo l’indagine di Federmeccanica, la perdita di posti di lavoro nel settore metalmeccanico, fortemente limitata grazie agli ammortizzatori sociali, proseguirà nella prima metà del 2010 per poi invertire la tendenza a fine anno. In dato che evidenzia come un’impresa su tre del settore pensi di procedere a licenziamenti nei prossimi mesi. I livelli occupazionali nel comparto sono diminuiti del 3,7% nel 2009, una ”tendenza negativa” che sulla base dei risultati dell’indagine ”dovrebbe proseguire anche nel corso della prima meta’ del 2010”. Difficoltà mostrata anche dai dati sulla cassa integrazione che nel corso del 2009 è aumentata del 480% ad oltre 480 milioni di ore. Negli ultimi mesi del 2009 il ricorso alla Cig si è attestato su lavori di circa 50 milioni di ore autorizzate (circa il 65% quelle utilizzate) corrispondenti a circa 300mila occupati in meno. Leggero miglioramento a gennaio con 46 milioni di ore autorizzate. Dall’indagine di Federmeccanica emerge che sul fronte occupazione il 30% delle imprese ”prevede che nel corso dei prossimi sei mesi dovrà procedere ad un ridimensionamento dei livelli in essere mentre solo 4 imprese su 100 pensano di doverli incrementare”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 16 febbraio 2010