METALMECCANICI. TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CCNL FEDERMECCANICA-ASSISTAL 2024-2027 – Comunicato n. 2

Il 18 giugno 2024, presso Confindustria, si è svolto il primo dei quattro incontri programmati per le risposte di Federmeccanica e Assistal alle richieste per il rinnovo contrattuale che Fim, Fiom e Uilm hanno presentato lo scorso 30 maggio.

Nel corso di questo incontro, si sono affrontati i temi del salario, del welfare contrattuale e dell’orario.

In particolare, la Delegazione aziendale ha ricordato l’impatto della rivalutazione dei minimi tabellari per effetto della “clausola di salvaguardia” a giugno 2023 e 2024 e ha anche segnalato che – sulla base di una loro indagine – la contrattazione aziendale interessa il 40% delle imprese associate che però occupano l’80% dei lavoratori e delle lavoratrici metalmeccaniche e dell’installazione di impianti.

Si riconosce quindi che la contrattazione non coinvolge circa un quinto degli addetti, ma – è stato detto – che la risposta per la Delegazione aziendale non è l’elemento perequativo, ma trovare una soluzione insieme che valorizzi la cultura della “misurazione dei risultati”.

Inoltre, la Delegazione aziendale ha sostenuto che sia necessario trovare insieme soluzioni per incrementare la produttività e la profittabilità delle aziende dell’industria metalmeccanica e dell’installazione di impianti.

Passando all’argomento Orario di lavoro, la Delegazione aziendale ha ricordato come già oggi vi sono permessi che originariamente erano destinati a ridurre l’orario di lavoro e che oggi sono per grande parte accantonati e poi monetizzati. Per questo la Controparte propone di riesaminare il tema con un approccio che tenga conto delle esperienze aziendali fin qui realizzate e che punti a una logica solidaristica.

Sulle richieste avanzate in materia di Previdenza complementare e di Assistenza sanitaria integrativa, la Delegazione aziendale ha proposto di lasciare invariati i costi e le normative oggi vigenti.

A queste posizioni che in sostanza rispondono negativamente alle richieste sindacali, la Delegazione ha replicato che gli aumenti ottenuti in questi anni, pur essendo rilevanti, rappresentano un recupero a posteriori, in misura parziale e soprattutto hanno subito una pesante tassazione che hanno ridotto gli aumenti lordi (310 euro complessivi al mese) a poco più di 170 euro netti. Negli ultimi 10 anni i lavoratori metalmeccanici hanno recuperato solo 1/3 dell’inflazione e nell’ultimo triennio in modo particolare, a causa delle vicissitudini internazionali, la perdita di potere d’acquisto è stata significativa. La Delegazione ha quindi ribadito la necessità di far recuperare salario ai lavoratori, condizione necessaria per salvaguardare le stesse imprese che sono, insieme ai lavoratori, generatore di ricchezza per il Paese.

Così come è importante il tema della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario perché il sindacato sente la necessità di dare alle industrie una visione: il contesto europeo annovera già aziende che hanno ridotto l’orario di lavoro garantendo un maggior benessere ai lavoratori, rendendo le fabbriche più attrattive per le giovani generazioni e migliorando la produttività. La riduzione dell’orario di lavoro è quindi fondamentale per rilanciare il settore.

Più salario e meno orario sono argomenti che le parti devono governare se vogliono continuare ad avere un ruolo nella società.

Sulla base di queste importanti ragioni e forti del consenso registrato durante la fase di consultazione, la Delegazione sindacale resta comunque convinta che con senso di responsabilità e con il confronto, le negatività oggi registrate si trasformeranno in soluzioni condivise.

 

Roma,18 giugno 2024                                                                                             UILM NAZIONALE