Metalmeccanici; Palombella (Uilm): “Rinnovo Ccnl modello per sbloccare integrativo in Nuovo Pignone scaduto nel 2016 e da stimolo per affrontare le crisi aziendali del territorio”

“Oggi si apre il referendum per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Il 5 febbraio scorso, infatti, abbiamo siglato l’importante ipotesi di accordo con Federmeccanica-Assistal in cui abbiamo ottenuto 112 euro di incremento salariale sui minimi al terzo livello, la riforma dell’inquadramento, il rafforzamento di temi fondamentali come sicurezza, formazione e partecipazione, smart working, tutela delle donne e dei lavoratori dell’appalto. Senza dubbio è uno dei contratti più importanti degli ultimi anni, realizzato in un momento di crisi sanitaria, economica e sociale senza precedenti”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, all’assemblea con i lavoratori dell’azienda Nuovo Pignone Baker Hughes.

“Il Ccnl – aggiunge – è uno strumento di tutela universale che fa l’essenza del sindacato, negli anni è stato attaccato dalla politica, ma noi non abbiamo pensato nemmeno per un secondo di metterlo da parte. Solo in Nuovo Pignone sono circa 4mila i lavoratori metalmeccanici che beneficiano del contratto. Si tratta di una realtà importantissima per il territorio fiorentino e leader nella produzione di turbine per l’estrazione e il trasporto di gas e petrolio, dove il know how dei dipendenti deve essere considerato un investimento dalla stessa azienda”.

“Baker Hughes ci ha comunicato l’intenzione di voler continuare a investire nell’innovazione per gestire la transizione ecologica e salvaguardare l’occupazione, nonostante le difficoltà legate alla pandemia, e di voler coinvolgere maggiormente il territorio fiorentino sulle scelte strategiche da realizzare così come per la campagna vaccinale ha già messo a disposizione il sito produttivo – continua – Noi saremo vigili e verificheremo questi impegni. L’esempio del rinnovo del Ccnl ora deve servire per sbloccare la trattativa per il contratto integrativo scaduto nel 2016 per garantire trattamenti economici e un sistema di welfare adeguati ai lavoratori”.

“Nel territorio ci sono molte realtà importanti che vanno salvaguardate e lavoratori che lottano da tempo per il posto di lavoro come quelli della Bekaert, ex Pirelli di Figline Valdarno, che dal 2018 non trovano risposte e a cui l’azienda ha dato un ultimatum al 4 maggio, data entro la quale finiranno le otto settimane di cassa Covid che devono servire a trovare una soluzione credibile. Impoverire il sistema industriale del nostro Paese non ci consentirà di risalire la china quando la pandemia sarà passata. Senza una vera politica industriale – conclude Palombella – l’Italia lascerà campo libero alle multinazionali, per questo il governo deve mettere in campo tutte le risorse a disposizione per tutelare il grande patrimonio manifatturiero e la forza dei suoi lavoratori”.

Ufficio stampa Uilm