“Parlare in un’azienda metalmeccanica solida come la Dierre, che non fa cassa integrazione da anni, è un grande orgoglio oltre che una ventata di positività in questo periodo di forte crisi industriale nel nostro Paese. La Uilm, con 5 Rsu e 1 Rls, è la prima organizzazione e questo rende questa giornata ancora più importante. Qui si applica il CCNL Unionmeccanica-Confapi ed è chiaro che si guarda con grande interesse al rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal, che notoriamente influenza tutti gli altri contratti. Più salario e meno orario sono capisaldi di entrambe le piattaforme”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, nel corso delle Assemblee odierne nello stabilimento Dierre Tredi di Villanova d’Asti.
“La piattaforma di Unionmeccanica-Confapi – spiega – è stata presentata il 24 settembre scorso a Roma e interessa 400mila lavoratori. Nel corso del contratto in scadenza a dicembre l’aumento salariale medio è stato di 309 euro invece dei 104 euro previsti, grazie alla clausola di salvaguardia. La piattaforma si pone gli obiettivi di aumentare i salari, ridurre l’orario di lavoro, far crescere l’occupazione stabile, la formazione e l’aggiornamento professionale, le forme di conciliazione tra le esigenze di vita e di lavoro, il welfare, la salute e la sicurezza”.
“In particolare – aggiunge Palombella – chiediamo un aumento salariale medio sui minimi di 280 euro, l’avvio una fase di sperimentazione per raggiungere progressivamente una riduzione a 35 ore settimanali. Il rilancio del Made in Italy passa anche attraverso un miglioramento delle condizioni di lavoro in queste aziende per renderle più attrattive nei confronti dei giovani. Più salario e meno orario, insieme a tutti gli altri punti, rappresentano gli elementi fondamentali per rilanciare un settore così strategico e vincere le sfide della transizione ecologica e digitale e dell’intelligenza artificiale”.
“Ad Asti questa settimana – conclude – si svolgeranno numerosi eventi sulla sicurezza sul lavoro, non dimentichiamo mai che la vita viene prima di qualsiasi altra cosa. Nel nostro Paese c’è ancora molto da fare per raggiungere l’obiettivo di Zero Morti sul Lavoro. Mai abbassare la guardia su questo tema”.
Ufficio Stampa UILM