“Cameri è un sito importante di Leonardo con un organico di mille dipendenti, sono orgoglioso del fatto che la Uilm sia qui la prima organizzazione anche perché ci siamo sempre battuti e abbiamo sempre avuto a cuore la battaglia per le stabilizzazioni. Lo stabilimento si sta espandendo e questa è sicuramente una buona notizia. La Uilm ha sempre seguito con grande attenzione anche il tema dei trasferimenti e continueremo a farlo. Così come abbiamo ottenuto grandi conquiste su tantissimi altri fronti che riguardano i diritti dei lavoratori, dobbiamo continuare a insistere e migliorare gli inquadramenti professionali e il salario”. Così il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, alle assemblee con i lavoratori della Divisione Velivoli del sito in provincia di Novara.
“Per quanto riguarda il CCNL Federmeccanica-Assistal – aggiunge – la rottura della trattativa con era in questa fase inevitabile, le nostre posizioni con la parte datoriale sono evidenti. C’è solo un modo per riprendere il confronto ed è ripartire dalla nostra piattaforma, quella che i lavoratori hanno votato positivamente per oltre il 98%. Negli ultimi rinnovi abbiamo stabilito un metodo, che per noi non può cambiare”.
“Adeguare i salari direttamente all’Ipca depurata dai beni energetici – spiega il leader Uilm – non consente ai lavoratori di recuperare potere d’acquisto e di far ripartire la nostra economia. Per questo abbiamo chiesto di aumentare i salari di 280 euro al livello medio. Inoltre abbiamo la necessità di adeguare i bisogni di vita a quelli di lavoro, la richiesta di sperimentare la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali serve proprio a questo, ma anche a gestire le inevitabili crisi industriali generate dalla transizione ecologica e digitale e dall’intelligenza artificiale”.
“Mantenere in vita i due livelli di contrattazione – conclude Palombella – è l’unico modo per salvaguardare entrambi. Abbiamo sempre difeso il contratto nazionale e continueremo a difenderlo. Noi abbiamo una visione del futuro e non ci arrenderemo”.