Le dichiarazioni di Carlo Biasin, coordinatore regionale della Uilm del Veneto
“Venerdì scorso, dopo sei mesi di trattativa si è giunti alla firma del Contratto regionale dei metalmeccanici artigiani fra Fim e Uilm regionali e le Associazioni di categoria artigiane Confartigianato, Cna e Casartigiani del Veneto. L’accordo riguarda 18.000 imprese artigiane metalmeccaniche nelle quali sono occupati 75.000 lavoratori. Questo importante risultato è stato conseguito malgrado la pesantissima crisi che ha colpito il settore della metalmeccanica ed è stato possibile grazie soprattutto alle relazioni di tipo partecipativo che si sono sviluppate nel Veneto in questi anni attraverso una positiva gestione degli Enti bilaterali tra le Organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle imprese. L’ accordo definisce dei miglioramenti normativi e retributivi per tutti i lavoratori dell’artigianato e nel contempo crea le condizioni per una maggiore competitività delle imprese che diventa indispensabile per poter cogliere la ripresa nei prossimi mesi. La Uilm veneta esprime soddisfazione per questo accordo che non veniva rinnovato da otto anni. Un accordo che migliora le condizioni dei Lavoratori creando le premesse per un potenziamento della bilateralità regionale a vantaggio sia delle imprese che dei lavoratori”.
I punti salienti dell’accordo sono:
- Salario: incremento medio mensile a regime di € 35 per tutti, mentre sono riservati altri € 15 medi per coloro che aderiscono ai regimi di orario flessibile.
- Formazione sulla sicurezza: sarà rivolta in primo luogo ai Lavoratori di primo impiego da attuarsi nella fase di inserimento in azienda.
- Previdenza complementare: ai fini di incrementare l’adesione alla previdenza integrativa, viene aumentato il contributo a carico delle imprese a favore dei lavoratori del 0,2%. Inoltre le parti si impegnano ad organizzare incontri a livello provinciale per imprese e lavoratori al fine di promuovere la previdenza complementare.
- Alimentazione Fondi Ebav di secondo livello: per dare garanzie di continuità ai sussidi assistenziali nonché il sostegno al reddito a fronte di crisi di settore, vengono incrementati i versamenti ai fondi di secondo livello categoriali.
- Regimi di orario flessibili: al fine di fronteggiare le frequenti e non programmabili variazioni di intensità dell’attività lavorativa e di dare nel contempo continuità retributiva ai dipendenti; viene regolamentata una diversa gestione degli orari, finalizzata anche a un minor ricorso agli ammortizzatori sociali.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 19 gennaio 2010