Ieri 22 maggio, in Roma presso la UIR, si è tenuta la riunione delle Rsu della MBDA Italia che unitamente alle segreterie terriotoriali ed alle segreterie nazionali si sono incontrate con la direzione Aziendale per iniziare pragmaticamente il confronto che dovrà portare alla sottoscrizione del nuovo Contratto Integrativo Aziendale.
Ci teniamo a rammentare che la situazione di contesto nella quale l’azienda opera è contrassegnata da una grande positività, frutto di elementi concorrenti, che hanno generato importanti risultati in termini:
- Ordini in forte crescita
- Backlog di lavorazioni per circa 4 anni
- Ricavi che crescono di pari passo
- Redditività quasi in linea con gli altri Paesi
- Occupazione in crescita
La consapevolezza che questi risultati sono frutto del cambio di passo operato dall’AD e dal coinvolgimento di tutte le lavoratrici e lavoratori della MBDA, dà una ulteriore motivazione finalizzata a trovare risposte concrete alle esigenze di quanti si trovano a fronteggiare l’erosione costante del potere d’acquisto delle retribuzioni aggredite da una inflazione che in questa fase non accenna a rallentare.
Nell’incontro di ieri si è concentrata l’attenzione sui temi economici rivendicati nella piattaforma presentata all’azienda.
Alle richieste di incremento avanzate su PdR, superminimo collettivo e premialità aggiuntive (ISBS/SBS), insieme alla richiesta del non assorbimento degli aumenti del CCNL, la direzione aziendale ha dato risposte articolate, comprendendo le opportunità di rinnovare un integrativo fermo da oltre un decennio.
Nel merito dei temi trattati e delle proposte abbozzate reputiamo percorribile le modifiche prospettate per lo schema di PdR, valorizzando il contributo degli indicatori derivanti dalle attività di MBDA Italia ma quello che non possiamo sostenere è l’idea che introducendo uno schema diverso l’importo del premio diminuisca rispetto a quello che sarà pagato quest’anno (circa 3000€ al 5^), deve aumentare!
Ragionamento analogo ci sentiamo di fare per quanto concerne il premio aggiuntivo ISBS/SBS di cui possiamo valutare la sostituzione con un modello diverso che ridia stimolo e obiettivi importanti a tutti ma non possiamo evitare di gestirne la transizione, soprattutto in ragione della piena continuità con cui è stato erogato questo premio, legato in origine alle maggiori prestazioni che da CCNL non venivano retribuite come straordinario. È una fase di cambiamento che avviene in un contesto congiunturale favorevole e introdurre un Target Bonus su criteri che leghino a stessi obiettivi tutte le professionalità che concorrono a raggiungerli. Non possiamo però accettare che un cambio di schema faccia diminuire le cifre ora erogate con ISBS/SBS.
L’unico elemento che non è stato oggetto di cambio di schema è stato il Superminimo Collettivo, voce retributiva presente nella parte alta della busta paga per la quale si tratta soltanto di contrattare una cifra di incremento che tenga conto anche del fatto che gli importi sono fermi dal 2003 anno in cui furono istituiti.
A complemento di questa prima giornata di discussione riteniamo importante sottolineare che questa deve essere l’occasione per far sentire tutti partecipi agli obiettivi aziendali (comprese le figure operaie), non solo a parole ma attraverso la costruzione di un modello di premialità aggiuntiva che valorizzi tutte le professionalità aziendali colmando il gap creato nella manifattura.
Le Segreterie Nazionali di Fim, Fiom e Uilm ritengono fondamentale concentrarsi sulla questione economica proprio perché ci sono le giuste condizioni che assicurano la sostenibilità per redistribuire salario agendo sulla leva strutturale e su quella variabile.
Il prossimo incontro è stato fissato per il 7 giugno prossimo.
FIM FIOM UILM NAZIONALI
Coordinamento nazionale MBDA ITALIA