Nell’incontro tenutosi oggi in videoconference con Marelli, è stata illustrata dalla Direzione aziendale una situazione oggettivamente grave, caratterizzata da un mercato in forte calo e da molteplici rinvii dei lanci delle nuove vetture da parte dei maggiori produttori europei e mondiali. Basti pensare che a maggio il mercato europeo è caduto del 60% e a fine anno si prevede una contrazione del 30% che dovrebbe essere recuperata in circa due anni. Ciò sta avendo inevitabili ricadute sugli stabilimenti Marelli, con conseguente utilizzo di cassa integrazione in molti stabilimenti. Ad oggi Marelli non ha comunque dichiarato esuberi strutturali, ma occorrerà rifare il punto della situazione per comprendere l’evoluzione della situazione prima della fine dell’anno.
Le Parti hanno affrontato anche alcune questioni relative all’emergenza covid. Innanzitutto è stato precisato che hanno diritto di tornare al lavoro, con le eventuali prescrizioni del medico competente, tutti i lavoratori che non rientrino nella definizione di lavoratori ipersensibili da parte del Cura Italia; è in corso in ogni caso una revisione dei lavoratori inizialmente individuati come fragili e i medici competenti sono invitati a entrare in contatto con i medici di famiglia.
Per quanto concerne il lavoro agile (smart working), di cui si sta facendo ampio ricorso, la Direzione aziendale ha spiegato che ricorrerà agli accordi individuali, secondo la disciplina del CCSL, per potervi fare ricorso anche oltre il 31 luglio, ultima data al momento prevista dalla normativa vigente per il suo utilizzo unilaterale legato all’emergenza epidemica; la concessione del lavoro agile potrà interessare anche il personale part time che possa farvi ricorso purché lo consenta la natura del lavoro svolto.
Infine le Parti hanno convenuto che andranno prorogate oltre il 31 luglio le disposizioni di protezione contro la diffusione del covid-19 già pattuite a livello sia nazionale sia locale.
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