Il testo integrale dell’agenzia di stampa
No alla strategia dello scorporo. Basta ragionare con la logica del singolo sito. La Fiat é una e la difesa del lavoro deve essere complessiva. Sono i concetti che il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, interpellato dall’ADNKRONOS, ritiene prioritari per condurre la complicata vertenza che riguarda gli stabilimenti della casa torinese in Italia. Domani le tute blu della Uil riuniranno la segreteria nazionale e martedi’ sara’ la volta del coordinamento nazionale del settore auto. E Palombella chiarisce i termini di quella che sarà la sua proposta. Il dato di partenza é che la Fiat “deve tornare ad investire” e che lo deve fare a partire dallo stabilimento più giovane, quello di Melfi, passando a Pomigliano, a Mirafiori, fino a Termini Imerese. Altrettanto netta la posizione nei confronti dell’ipotesi spin-off. “Nel mondo si cercano alleanze per aggredire meglio il mercato, in Italia si pensa a scorporare. Non può funzionare, perché lo scorporo non fa forza ma debolezza”, spiega, evidenziando che il settore auto “deve restare agganciato a quello delle macchine industriali”. Le sinergie, osserva ancora Palombella, sono “indispensabili per creare valore aggiunto” e il “futuro non é lo scorporo ma la massa dei volumi”. Per questo, la proposta é quella di “allargare l’azione sindacale”. Fim, Fiom e Uilm, secondo Palombella, “devono dare un segnale in controtendenza: Fiat si aspetta una mobilitazione una tantum, magari poco partecipata, e il sindacato deve mettere in campo una strategia diversa, guardando alla Fiat come ad una azienda unica, dicendo basta alle valutazioni fatte in una logica di sito”. Questo, anche perché ragionando sul singolo stabilimento “c’é sempre una logica finanziaria che giustifica una scelta piuttosto che un’altra”. E allora, conclude, “l’obiettivo deve essere unico, il rilancio del prodotto, con tutte le forze che convergono sullo stesso obiettivo”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 21 marzo 2010