“Oggi, per la prima volta, il piano industriale di Leonardo è stato illustrato agli investitori alla presenza dei Segretari generali di Fim Fiom Uilm riconoscendo, di fatto, il valore rappresentato da chi rende possibile questi risultati, i lavoratori”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, e il Segretario nazionale Uilm responsabile del settore Bruno Cantonetti.
“Il piano illustrato dall’ad Cingolani – commentano i sindacalisti – ha fatto emergere con chiarezza che quest’azienda oggi ha raggiunto una consapevolezza importante delle sue capacità e potenzialità, non più confinate al mero ambito ‘nazionale’, ma sempre di più in grado di giocarsi una partita al livello internazionale, partendo dall’ambito europeo”.
“Nessuna delle linee di attività – aggiungono – in cui l’azienda opera viene lasciata indietro, anzi grazie all’evoluzione digitale, uno dei cardini su cui sarà improntato il piano di crescita, il legame interdivisionale verrà rafforzato favorendo quella sinergia necessaria a far crescere tutti i Business. Riteniamo positiva la riaffermata volontà di espandersi nel dominio dello spazio puntando sulla presenza organica in tutta la filiera di attività e massimizzando le partnership con i francesi all’interno della Space Alliance. Positivo, inoltre, l’aver riconosciuto come attività ‘core’, grazie agli investimenti effettuati, anche la Divisione Aerostrutture, per la quale sono stati riconfermati gli obiettivi di ‘break even’ nel 2025”.
“Tutti questi elementi – sostengono Palombella e Cantonetti – tenuti insieme dalla progettazione cyber embedded consentiranno di mettere a frutto anche nel settore civile capacità e competenze degli oltre 50mila professionisti che operano all’interno di questa azienda”.
“Circa le possibili collaborazioni più stringenti con Fincantieri – spiegano – prima di poter esprimere un giudizio, riteniamo opportuno conoscere quello che sarà il modello di partnership industriale, rammentando comunque che la cooperazione sta crescendo e sta già dando risultati positivi. Non siamo contrari a prescindere anche perché, come lo stesso Cingolani ha dichiarato un modello di cooperazione è ineluttabile, non sono in Italia ma anche in Europa, se si vuole immaginare di non dispendere risorse finalizzate alla costruzione della difesa europea”.
“A fronte di risultati importanti e di un piano industriale così ambizioso – concludono Palombella e Cantonetti – non potranno che seguire ulteriori crescite occupazionali che porteranno beneficio a tutta la filiera dell’aerospazio, difesa e sicurezza”.
Ufficio Stampa UILM