Oggi pomeriggio in modalità remota le segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm, unitamente alle segreterie territoriali ed alle Rsu della Divisione Aerostrutture hanno incontrato la Direzione aziendale di Leonardo. Obiettivo del confronto portare alla luce criticità e prospettive di un comparto manifatturiero che concentra all’interno di Leonardo competenze elevate nel settore aeronautico civile, quello che più degli altri ha subito l’incidenza della Pandemia.
Se cercassimo scuse non saremmo realisti, l’illustrazione dettagliata fatta dal capo Divisione ha dato forma con la crudezza dei numeri alle informazioni che già circolavano all’interno dei siti. Un vuoto lavoro importante che colpisce tutti i Programmi tranne 2, 767 e JSF. Crea un solco profondo che arrivando a Grottaglie diventa una voragine, più di 150 gg.
Dovremmo essere terrorizzati da questo scenario anche perchè secondo le stime degli analisti non ci sarà una ripresa importante prima del 2023.
Ma non è così perché intanto si parte da un obiettivo comune che la Direzione ha condiviso e dichiarato come un punto fermo: nel 2021 niente Cassa Integrazione.
E questa intanto è la condizione migliore per ragionare del vero tema, il futuro industriale della Divisione Aerostrutture.
Questa oggi la vera priorità su cui chiediamo chiarezza, e su cui la Direzione di Leonardo ci ha dato qualche risposta.
Confermati gli investimenti previsti, in tutti i siti
- 350 Mln€
- Valorizzazione delle già elevate competenze che caratterizzano gli stabilimenti
- Attività aggiuntive (Drone Euro MALE) e ulteriori investimenti per spezzare i limiti della Monocommittenza
- Massiccio piano di formazione con l’utilizzo del Fondo Nuove Competenze
- Sinergie con le altre Divisioni, la Velivoli in primis
- Nessun sito escluso dal piano
Questo il piano per far fronte al grande momento di difficoltà e farsi trovare pronti per la ripresa. Questo il programma attorno al quale far convergere le energie e le disponibiità di tutte le istituzioni per contrastare gli effetti prodotti dalla paralisi del traffico aereo e alla conseguente frenata produttiva dei siti campani e pugliesi della divisione Aerostrutture.
E che rischia di sterilizzare definitivamente la filiera dell’indotto che intorno a Leonardo si è sviluppata.
Scongiurato il ricorso alla CIG, la Direzione di Leonardo ha chiesto di costruire un piano per la gestione del vuoto lavoro attraverso l’utilizzo di una serie di strumenti che costituiranno lo schema per evitare il ricorso agli ammortizzatori sociali:
- Utilizzo delle spettanze pregresse e correnti (fino a concorrenza) di ogni lavoratore interessato
- Accesso al Fondo nuove competenze avviando progetti formativi che possono coprire fino a 31gg pro capite
- Uso del residuo presente nel Fondo solidale Istituti
- Smonetizzazione delle festività 2021
- Creazione di un Fondo Solidale istituti anno 2021
Il percorso di confronto oggi iniziato con questa prima riunione proseguirà nei prossimi giorni e si poggerà su alcuni elementi che per la Uilm dovranno essere i pilastri portanti di un accordo che consentirà di traguardare il 2021 e gettare le basi per una crescita produttiva ed occupazionale.
Prerequisito essenziale, avere chiarezza di quanto sarà attuato fornendo:
- Elenco dettagliato degli investimenti che devono coprire tutti i siti di Aerostrutture
- Indicazione dei tempi di sviluppo e delle attività previste, specie in relazione alle nuove lavorazioni annunciate
- Attuazione di tutte le azioni correttive che favoriscano le sinergie con le altre Divisioni e lo spostamento dei lavoratori nei siti contigui
La Uilm valuta positivamente l’approccio scelto dalla Direzione aziendale, riteniamo importante valorizzare un modello che ha consentito alla Leonardo per il 2020 di limitare i danni al business e non toccare il salario dei lavoratori. Ed è stato evidente il ruolo centrale delle Rsu che anche in questa fase saranno determinanti nel necessario percorso di condivisione con i lavoratori.
La proposta di oggi presenta uno schema analogo ma prevede un contributo importante a carico dei lavoratori, come sempre insieme alle altre OO.SS non ci sottrarremo al confronto poiché reputiamo importante la difesa dell’integrità salariale, la salvaguardia del tessuto produttivo e la difesa della filiera che avendo minore capacità di resilienza è sottoposa a maggiori tensioni.
La Uilm tutta, in questo percorso di fortificazione di settore continuerà come fatto fino ad ora a sostenere i piani di sviluppo e a gestire con grande responsabilità anche i risvolti derivanti dalle transizioni produttive.
Uilm Nazionale