“Oggi ci saremmo aspettati l’illustrazione della fase due del Piano industriale di Aferpi per la realizzazione dell’acciaieria nello stabilimento dell’ex Lucchini. Invece abbiamo avuto la conferma della richiesta di proroga di quattro mesi dell’Accordo di Programma per la presentazione dello studio di fattibilità dell’area fusoria”. Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, responsabile nazionale Uilm del settore siderurgico, e Lorenzo Fusco, segretario Uilm Piombino-Livorno, al termine dell’incontro svolto presso il Ministero dello Sviluppo economico, presieduto dal Vice Capo Gabinetto Giorgio Sorial.
“Il Mise ha confermato – continuano i due rappresentanti Uilm – previa presentazione del piano di fattibilità in un tavolo tecnico specifico da tenersi a valle di quello di Coordinamento e Controllo, di voler supportare il progetto JSW con gli strumenti disponibili per agevolare il prezzo dell’energia. Inoltre sono state riconfermate le risorse pubbliche già stanziate, tra statali e regionali, quantificate in 63 milioni di euro e la possibilità di proroga trentennale delle concessioni dell’area portuale”.
“Adesso l’azienda non ha più alibi – proseguono – ora occorre la presentazione del progetto per dare concretezza alle dichiarazioni di Jindal di voler investire su Piombino nonostante le difficoltà di mercato. Il Mise ha anticipato l’impegno del ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli per il sostegno del piano di rilancio del sito piombinese”.
“Abbiamo chiesto al Mise – aggiungono – di avere la garanzia di un prolungamento dell’attività di sorveglianza del commissario Nardi in funzione dell’accettazione della proroga dell’Accordo di Programma”.
Gambardella e Fusco sottolineano come “la Uilm ritiene che si debba continuare a lavorare con JSW pianificando un percorso di verifica con scadenze serrate per monitorare e favorire lo sviluppo del processo di rilancio della produzione di acciaio”.
“Al momento non ci sono credibili soluzioni alternative – spiegano – soprattutto perché scelte diverse che non mettano al centro il rilancio industriale di Piombino non sono in grado di garantire l’occupazione di circa 2000 persone”.
“Non tollereremo ulteriori ritardi perché significherebbe ridurre ancora di più gli ammortizzatori sociali costruiti in funzione del piano presentato da Jindal 18 mesi fa” concludono Gambardella e Fusco.
Ufficio stampa Uilm