Probabilmente non tutti hanno compreso appieno la svolta che c’è stata; ora bisogna insistere se vogliamo il bene di questa azienda, cercando di contribuire a ridisegnare il futuro se ci crediamo.
Non sono i lavoratori o il sindacato a voler affossare Italtel, ma tutti coloro che hanno cercato di spolparla senza metterci alcun valore aggiunto!
Proprio senza retorica, vorremmo riflettere assieme, con tutti sul significato di questo accordo. Forse è ancora troppo presto…. forse…. però per la prima volta senza luci e ombre, in Italtel si è giunti a questo accordo, grazie soprattutto alle persone che hanno partecipato. Giorno dopo giorno si sono costruite iniziative sindacali, si è riuscito a costruire una vera solidarietà, caso unico in Italia per le dimensioni numeriche, si è riuscito, (dopo che il gruppo dirigente Italtel ha presentato il 24 marzo scorso il suo piano industriale che prevedeva 450 lavoratori in meno), giovedì sera a firmare un accordo con ben altri contenuti rispetto a quelli che Italtel pensava.
Dopo settimane di scioperi e mobilitazioni dei lavoratori, che hanno registrato una partecipazione straordinaria in tutto il gruppo, sperimentando iniziative nuove in particolare a Carini, l’azienda ha fatto marcia indietro, accogliendo le proposte alternative ai licenziamenti fin da subito avanzate da sindacato e lavoratori.
“…. l’azienda – si legge nell’accordo – ha recepito quanto prospettato da parte sindacale in merito all’utilizzazione di strumenti che consentano di attenuare l’impatto sull’occupazione, evitando il ricorso a soluzioni traumatiche (…)”.
Tecnicamente significa: contratto di solidarietà e mobilità volontaria con accompagnamento alla pensione con una integrazione pari all’80% della retribuzione netta e un bonus di 7000€ per l’adesione invece che i licenziamenti.
Ma la traduzione va ben oltre le formule: significa lavoratori in azienda invece che a casa; significa riduzione dell’orario di lavoro per tutti, invece che penalizzazione di una minoranza come avrebbe invece voluto l’Azienda.
Ha vinto (anche se non ci piace usare questo termine) il buon senso, la speranza. Magari con tante contraddizioni, ma la mobilitazione e la tenacia dei lavoratori ha pagato.
E’ il segno che la crisi si può affrontare in un altro modo, senza tagliare le teste dei più deboli, guardando al futuro.
Non c’è niente di semplice ne facile. Nelle assemblee tra le persone ci sono molte domande, dubbi sulla applicazione concreta dei CDS; domande e dubbi a cui si dovrà dare risposte SODDISFACENTI. Non ci sono trucchi in questo accordo, nei prossimi giorni tutti noi saremo impegnati a rendere concreta l’applicabilità dei CDS.
A nessuno però deve sfuggire che il vero problema di Italtel è il suo futuro, gli aspetti azionari e societari, la partnership strategica per reggere la sfida sui mercati. Siamo molto preoccupati sia per il fatturato in continua discesa che per il debito. Con questo accordo i lavoratori e il sindacato hanno fatto la propria parte, tocca ora agli azionisti e al management fare la loro.
Nei prossimi giorni in tuttto il gruppo Italtel verrà indetto il referendum per sottoporre al giudizio dei lavoratori l’ipotesi di accordo sottoscritta la notte scorsa. Successivamente se i lavoratori daranno mandato alle organizzazioni sindacali, il testo verrà firmato al Ministero del Lavoro.
Un grande ed enorme grazie a tutti coloro che hanno permesso questo splendido risultato.
Segreterie Nazionali e Provinciali di FIM-FIOM-UILM
Coordinamento nazionale RSU Gruppo Italtel
5 giugno 2009