Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di febbraio. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (febbraio 2019 vs febbraio 2018) e “di periodo” (gennaio-febbraio 2019 vs gennaio-febbraio 2018).
Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetto all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche.
Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2019, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Il confronto effettuato su un singolo bimestre, inoltre, potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi mesi. Per un’analisi più indicativa della tendenza infortunistica, infatti, occorre attendere un lasso di tempo maggiore, pari ad almeno un trimestre.
Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro lo scorso mese di febbraio sono state 100.290, in aumento di oltre quattromila casi (+4,3%) rispetto alle 96.121 del primo bimestre del 2018.
I dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 83.789 a 86.110 (+2,8%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un incremento pari al 15,0%, da 12.332 a 14.180.
A febbraio 2019 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato del 2,6% nella gestione Industria e servizi (dai 72.344 casi del 2018 ai 74.252 del 2019), del 7,4% in Agricoltura (da 4.321 a 4.640) e del 10,0% nel Conto Stato (da 19.456 a 21.398).
L’analisi a livello territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio in tutte le ripartizioni geografiche: Nord-Ovest (+4,9%), Nord-Est (+5,2%), Centro (+4,6%), Sud (+1,0%) e Isole (+4,1%).
Tra le regioni con gli incrementi percentuali maggiori spiccano l’Umbria (+13,4%), la Sardegna, le Marche e la Basilicata (intorno al +10%), mentre i decrementi, seppur modesti, sono circoscritti a Valle d’Aosta, Calabria, Abruzzo e Puglia.
L’aumento che emerge dal confronto dei primi bimestri del 2018 e del 2019 è legato sia alla componente maschile, che registra un +3,7% (da 60.376 a 62.589 denunce), sia a quella femminile, con un +5,5% (da 35.745 a 37.701).
L’incremento ha interessato i lavoratori extracomunitari (+7,7%) e quelli italiani (+4,1%), mentre tra i comunitari il calo è pari allo 0,7%. Dall’analisi per classi di età emergono aumenti generalizzati in tutte le fasce, a eccezione di quella compresa tra i 30 e i 44 anni, che registra una flessione dell’1,6%.
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di febbraio sono state 121, quattro in meno rispetto alle 125 denunce del primo bimestre 2018 (-3,2%).
A livello nazionale, i dati rilevati al 28 febbraio di ciascun anno evidenziano per il primo bimestre del 2019 un decremento di poche unità rispetto allo stesso periodo del 2018 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, che sono passati da 83 a 82, sia di quelli occorsi in itinere (da 42 a 39).
La flessione ha coinvolto la gestione Industria e servizi (da 114 a 109 denunce) e il Conto Stato (da 2 a 1), mentre in Agricoltura si è registrato un aumento di due casi (da 9 a 11).
Dall’analisi territoriale emerge un calo di cinque casi mortali nel Nord-Ovest (da 38 a 33), di 10 nel Nord-Est (da 32 a 22) e di due al Sud (da 28 a 26). Nelle Isole, invece, le denunce di casi mortali sono state otto in più (da 6 a 14) e al Centro cinque in più (da 21 a 26).
Il decremento rilevato nel confronto tra il primo bimestre del 2019 e del 2018 è legato esclusivamente alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono stati 12 in meno (da 20 a 8), mentre quella maschile ha registrato otto decessi in più (da 105 a 113).
In calo le denunce dei lavoratori italiani (da 105 a 92), mentre i decessi dei comunitari sono aumentati da 7 a 12 e quelli dei lavoratori extracomunitari da 13 a 17.
Dall’analisi per classi di età emergono cali generalizzati in quasi tutte le fasce, a eccezione di quella compresa tra i 45 e i 49 anni (+12 denunce di casi mortali) e quella 20-24 anni (+5).
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo bimestre del 2019 sono state 9.937, una in più rispetto a gennaio-febbraio 2018.
Le patologie denunciate sono aumentate solo in Agricoltura (da 1.829 a 1.875, +2,5%), a differenza della gestione Industria e servizi, passata da 7.966 a 7.947 casi (-0,2%), e del Conto Stato, che presenta un calo del 18,4% (da 141 a 115).
Dall’analisi territoriale emergono incrementi delle denunce nel Nord-Est (+1,1%) e al Sud (+0,9%) e decrementi nel Nord-Ovest (-1,8%), al Centro (-0,6%) e nelle Isole (-0,1%).
In ottica di genere si rilevano 13 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 7.314 a 7.327 (+0,2%), e 12 casi in meno per le lavoratrici, da 2.622 a 2.610 (-0,5%).
In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 9.330 a 9.275 (-0,6%), mentre sono aumentate quelle dei lavoratori comunitari, da 198 a 218 (+10,1%), e dei lavoratori extracomunitari, da 408 a 444 (+8,8%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (4.591 casi), quelle del sistema nervoso (829) e dell’orecchio (570) continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle patologie del sistema respiratorio (350) e dai tumori (337).
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