“Negli ultimi 30 anni i salari in Italia sono aumentati dello 0,3%. Allo stesso tempo in Germania e Francia +33%, in Inghilterra +50,5% e negli Stati Uniti +52%. In Italia i contratti nazionali che hanno una copertura di oltre l’80%, pur rinnovandoli, non sono riusciti a difendere i salari, poiché prevedono solo il recupero dell’inflazione legato a un indice Ipca depurato dai costi energetici. E i rinnovi dei contratti aziendali sono poco estesi per via del nostro sistema aziendale fatto soprattutto di piccole e medie imprese”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, intervenendo alla Conferenza europea voluta da IndustriAll Europe dal titolo “Contrattare per la giusta transizione in tempi di crisi, di costo della vita e dell’energia”.
“Nel rinnovo del contratto più rappresentativo, quello dei metalmeccanici del 2021 (sottoscritto in piena pandemia) – continua – siamo riusciti a ottenere una clausola di salvaguardia che prevede un adeguamento degli incrementi concordati qualora l’inflazione registrata risultasse superiore a quella prevista. Nonostante questo ulteriore elemento di novità, i salari italiani continuano a perdere il potere d’acquisto”.
“Il sistema fiscale italiano – spiega il leader dei metalmeccanici della Uil – poggia per oltre l’85% su lavoratori dipendenti e pensionati. Un lavoratore metalmeccanico specializzato di livello medio che guadagna circa 30mila euro lordi all’anno paga circa 10mila euro di tasse. Oltre un terzo della retribuzione viene utilizzato per tasse e contributi e questo va cambiato”.
“Ai Governi – conclude Palombella – abbiamo sempre detto che per liberare risorse e ridurre l’alto peso fiscale si deve agire su alcune leve fondamentali: una lotta a evasione ed elusione fiscale che raggiunge cifre inimmaginabili (circa 130 miliardi di euro), un’azione determinante per far crescere il nostro Paese, anche con le ingenti risorse messe a disposizione dal PNRR, e una necessaria tassa sugli extraprofitti. Ora più che mai è indispensabile se vogliamo vincere la sfida della transizione ecologica e digitale”.
Ufficio Stampa UILM