“Benché Industria italiana Autobus stia procedendo con la realizzazione del piano industriale, compresa la internalizzazione delle produzioni prima svolte in Turchia, la carenza di ordini da parte delle Istituzioni pubbliche ne mette a rischio la continuità produttiva”. Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive.
“È davvero tutto italiano – argomenta Ficco – il paradosso di una azienda in mano pubblica che entra in crisi proprio perché le Istituzioni pubbliche non ne alimentano la produzione con adeguati ordinativi, peraltro mentre la politica si direbbe impegnata a realizzare una mobilità sostenibile. È come se la mano destra non sapesse cosa fa la mano sinistra”.
“La mobilità sostenibile – spiega Ficco – si persegue innanzitutto con il potenziamento del trasporto pubblico. Se non stiamo attenti, in un settore strategico per il futuro come quello degli autobus, l’Italia perderà l’occasione di rilanciare l’industria nazionale, per poi inevitabilmente importare dall’estero ciò che occorre ai cittadini”.
“Confidiamo in un rinnovato impegno da parte del MiSe, secondo quanto oggi affermato dal viceministro Todde. Chiediamo al Governo – conclude Ficco – da una parte di favorire investimenti sulle nuove tecnologie e dall’altra di alimentare e di coordinare i nuovi bandi. Da questo ultimo punto di vista occorre però coerenza da parte delle Regioni, innanzitutto Emilia Romagna e Campania che ospitano i due stabilimenti di Bologna e di Avellino. Anzi sollecitiamo la Regione Campania a fare il possibile per attivare la convenzione Consip, poiché sarebbe imperdonabile lasciare i lavoratori italiani e irpini senza lavoro e poi magari acquistare autobus prodotti in Asia”.