“Le dichiarazioni del presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, in occasione dell’Assemblea annuale tenutasi ieri a Milano, sulla fattibilità della installazione di un nuovo forno elettrico con le necessarie condizioni di contesto e le garanzie di approvvigionamento di preridotto (DRI) e di cariche metalliche per l’alimentazione dell’impianto, segnano una prospettiva per il ritorno alla produzione di acciaio primario a Piombino. Del resto le dichiarazioni sono state rese a valle di una relazione che ha evidenziato l’ottimo stato di salute del settore siderurgico italiano e di un mercato che in futuro avrà sempre più bisogno di un prodotto perfettamente idoneo alle logiche di economia circolare essendo al 100% riciclabile. E’ questa la prospettiva che attende quel territorio in cui, dopo anni di sofferenze originate dalla irresponsabilità ed incapacità dei diversi imprenditori che si sono avvicendati, ci sono lavoratori e famiglie che sopravvivono di ammortizzatori sociali e che attendono una soluzione che assicuri il lavoro”. Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, e Lorenzo Fusco, Segretario Uilm Piombino-Livorno.
“Le parole del presidente di Federacciai di aggiungono a quelle del Governo che, solo pochi giorni fa, in occasione del Question time in Parlamento, ha visto il ministro Adolfo Urso confermare la necessità di richiedere al gruppo Jindal un piano industriale che preveda il ritorno incondizionato della produzione di acciaio primario nel sito della ex Lucchini” sottolineano Gambardella e Fusco.
“Stesse dichiarazioni erano state fatte dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto precedentemente in occasione del tavolo di monitoraggio del 28 aprile scorso al MiMIT sulla vertenza JSW Steel di Piombino” aggiungono.
“Per quanto ci riguarda noi restiamo fermi alle dichiarazioni e agli impegni assunti dai massimi responsabili del Ministero delle Imprese e del Made in Italy su Piombino ed auspichiamo che il sistema siderurgico italiano contribuisca, con le istituzioni nazionali e locali, alla risoluzione delle vertenze del gruppo ex Ilva, di Taranto e dell’ex Lucchini di Piombino” continuano.
“C’è un interesse strategico nazionale a cui tutti noi siamo chiamati ad assumerci le proprie responsabilità, in particolare per lo stabilimento di Piombino, unico sito italiano dove si producono rotaie” spiegano.
“Intanto il tempo passa e speriamo che non passi inutilmente fino al prossimo incontro al MiMIT che si dovrebbe tenere nel prossimo mese di giugno” concludono.