Interviste al segretario nazionale di Ansa, Corriere del Mezzogiorno, Gazzetta del Mezzogiorno, Taranto Oggi Il testo dell’agenzia di stampa.
“La vicenda che sta caratterizzando l’Ilva di Taranto rischia di avvitarsi su sé stessa e provocare danni irreversibili a livello occupazionale ed industriale”. La denuncia arriva dalla Uilm nazionale che dopo pochi giorni dal primo grido di allarme torna sul problema del più grosso centro siderurgico d’Italia avvertendo che ”rischia la chiusura”. Lo dice all’ANSA Mario Ghini, segretario dei metalmeccanici della Uil che segue questo settore dopo l’approvazione della legge regionale della Puglia che fissa tempi e parametri più restrittivi rispetto a quelli dell’accordo di programma per l’emissione delle polveri sottili. Per il sindacalista ”esiste la fondata preoccupazione che l’azienda guidata da Riva decida di andare a produrre all’estero”. In sostanza, visti i vincoli e i tempi imposti dalla Regione – ”il gruppo di Riva non ha al momento possibilità di adeguarsi ai nuovi parametri e l’azienda rischia che non le venga concessa autorizzazione all’attività industriale. Un’assurdità!”. Ghini precisa che questa valutazione è condivisa dall’intera segreteria nazionale. ”Rispettiamo l’autonomia delle realtà regionali – dice Ghini – ma non possiamo tollerare una serie di eventi che inducono la cessazione dell’attività dello stabilimento siderurgico”. Come uscirne? ”La Uilm nazionale – conclude – ha chiesto ufficialmente al Governo di trovare una soluzione di sintesi, coinvolgendo le istituzioni locali, tra investimenti ambientali e tutela occupazionale ed industriale. In questo frangente di crisi chi se ne esce che l’Ilva può pure chiudere è irresponsabile e sconsiderato”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 10 febbraio 2008