Intesa sull’Ilva di Taranto tra le parti convocate da questa sera a Palazzo Chigi.
Lo annuncia Mario Ghini, Segretario nazionale della Uilm .
“Abbiamo firmato – spiega il sindacalista metalmeccanico -. un protocollo integrativo dell’accordo di programma dell’11 aprile 2009 strutturato su tre punti:entro il 31 marzo la regione si impegna a emanare una norma primaria che costituirà interpretazione autentica della legge regionale 44 del 19 dicembre 2008 (divenuta tale con la sua pubblicazione nel bollettino regionale il 23 dicembre scorso). La legge in questione , secondo l’intesa di stasera, si interpreterà nel senso che il valore di emissione verrà calcolato su base annuale, attraverso una procedura basata su almeno tre campagne di misurazione annuali; il valore di emissione derivato da ciascuna campagna sarà ottenuto decurtandolo dell’incertezza pari al 35% del valore stesso.
Entro la fine di questo anno Ilva, da una parte, ed il Ministero dell’ Ambiente ed Arpa regionale, dall’altra, produrranno uno studio di fattibilità congiunto sull’adeguamento del sito di Taranto ai valori d’emissione stabiliti
dalla Legge regionale”.
Sottolinea Ghini: “Dopo questo lavoro le parti si riconvocheranno per le opportune valutazioni e le conseguenti iniziative: in parole povere, se lo studio suddetto dimostrerà che bisogna modificare la legge regionale, la
politica dovrà assumersene la responsabilità”.
Scongiurata, quindi, l’eventualità per l’esecutivo di impugnare nel Consiglio dei ministri di domani la legge regionale sulla diossina attorno a cui ruota la questione del rilascio da parte del ministero dell’Ambiente della cosiddetta autorizzazione integrata ambientale indispensabile per la prosecuzione della produzione dello stabilimento.
Alla riunione, presieduta dal sottosegretario Gianni Letta, hanno partecipato, oltre ai sindacati: il presidente della regione Nichy Vendola e l’assessore all’Ecologia Michele Losappio, i sindaci di Taranto e Statte, il presidente della provincia di Taranto, il direttore dell’agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente, i ministri Prestigiacomo e Fitto.
“Come Uilm – conclude il segretario nazionale della Uilm – siamo soddisfatti, perché ritenevamo che bisognava conciliare la compatibilità ambientale con la salvezza di circa 20.000 posti di lavoro, tra diretti e dell’indotto collegato, insieme allo sviluppo industriale del sito siderurgico e dell’intera area tarantina. Si può dire che la missione è compiuta”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 19 febbraio 2008