ILVA; Rocco Palombella su La Stampa pag. 13: “Ma un impianto fermo non si può bonificare” – ripreso dalle principali agenzie di stampa

 

 

 

 

 

Ilva; Palombella(Uilm): “Un impianto fermo non si può bonificare”

L’intervista del segretario generale della Uilm su “La Stampa” ripresa dalle principali agenzie di stampa

Il testo integrale dell’Adn kronos siglato da Cristina Carlini

”Un impianto fermo non si può bonificare e sequestrare l’area a caldo in una fabbrica così vuol dire bloccare tutta la produzione”. Lo dichiara in un’intervista alla ”Stampa” Rocco Palombella che all’Ilva di Taranto ha lavorato per quasi quarant’anni, uscendone due anni fa quando e’ stato eletto segretario generale della Uilm. ”Il disastro ecologico vero – sostiene Palombella – è lasciare l’impianto fermo. Per ambientizzarlo è  necessario farlo marciare, altrimenti sara’ impossibile bonificare”. Sulla sentenza della magistratura il sindacalista è lapidario: ”Nessuno -dice-si aspettava una cosa del genere. Ritengo ingiusto e ingeneroso far passare il concetto che lo stabilimento sia all’anno zero dal punto di vista del rispetto ambientale”. ”Negli ultimi quindici anni, in concomitanza con la privatizzazione e soprattutto con il crescere di una cultura ecologista, lo stabilimento – afferma Palombella – è stato ammodernato con degli investimenti massicci. Anche perchè un impianto del genere, senza investimenti, sarebbe crollato su se stesso. Probabilmente non è stato fatto abbastanza, ma sequestrare l’intera area a caldo significa di fatto chiudere l’intero stabilimento. In un impianto siderurgico equivale a bloccare l’intero ciclo produttivo. Non si può ipotizzare il sequestro di un pezzo della fabbrica. Mi auguro, visto anche l’intervento del governo, un’accelerazione per cercare di velocizzare la ripresa della marcia dello stabilimento. Anche perchè non è possibile bonificare un impianto da fermo”. Il segretario generale della Uilmda ieri sera a Taranto ricostruisce l’atmosfera che si percepisce: ”La città è scossa -conclude il sindacalista metalmeccanico- Il sentimento di angoscia e’ palpabile. Dal 1961 ad oggi Taranto ha sempre avuto un rapporto molto intenso con l’Ilva. Con alterni stati d’animo: preoccupazione per gli incidenti, ma anche speranza di un futuro migliore. Taranto senza Ilva al momento mi sembra una cosa impensabile”.

Roma, 27 luglio 2012
Ufficio Stampa Uilm