Il 18 marzo, presso gli uffici di IBM a Segrate si è svolto l’incontro di informativa annuale, previsto dal CCNL, tra il Coordinamento Nazionale RSU IBM, le Organizzazioni Sindacali e la Direzione aziendale, presente l’amministratore delegato e il direttore finanziario.
L’azienda ha presentato l’evoluzione della strategia IBM, focalizzata su cloud ibrido e intelligenza artificiale, alla luce della complessa riorganizzazione aziendale terminata a fine dell’anno scorso che da un lato ha visto lo scorporo dei servizi infrastrutturali nella neonata Kyndryl e dall’altro la procedura di riduzione del personale che ha coinvolto oltre 600 colleghe e colleghi.
La nuova IBM è strutturata in due unità fondamentali: Technology (che a sua volta comprende l’infrastruttura hardware sia essa in cloud, tradizionale o nel prossimo futuro anche quantistica, il software e la componente RedHat) e Consulting, ognuna con una propria struttura di vendita. L’architettura di business è completata, per entrambe le unità, dalla collaborazione con terze parti che costituiscono l’ecosistema, che l’azienda intende sempre più sviluppare. Tradotto: la Consulting lavorerà sempre di più con software e cloud della concorrenza, mentre la Technology con system integrator diversi.
Dal punto di vista finanziario, a livello mondiale, IBM nel quarto trimestre del 2021 ha registrato un buon aumento del fatturato anche grazie al contributo proveniente da Kyndryl, oggi al tempo stesso cliente e fornitore di IBM. In Italia, l’azienda risente maggiormente dello scorporo, in quanto percentualmente l’attività dei servizi infrastrutturali avevano un peso maggiore: i risultati sono in chiaroscuro, il fatturato è positivo, ma il signing non è del tutto soddisfacente.
Anche analizzando i dati relativi al personale, è evidente che siamo entrati in una nuova era di IBM: l’occupazione si è quasi dimezzata, l’età media si è abbassata di circa 2 anni, la proporzione di genere pur rimanendo lontana dal 50% è migliorata soprattutto per effetto della cessione della GTS che presentava una componente maschile percentualmente maggiore rispetto al dato aziendale; è da evidenziare che dal punto di vista retributivo abbiamo una parità fino al 7 livello (oggi B3), ma ancora una consistente differenza al 8 livello (oggi A1), che ormai costituiscono oltre la metà dei dipendenti. Ci sono ampi margini di miglioramento.
Riguardo l’organizzazione del lavoro, al 31 dicembre 2021, oltre il 95% delle colleghe e dei colleghi ha sottoscritto un accordo individuale di smartworking, basato sull’accordo collettivo dell’aprile 2021, mentre non esistono più contratti di telelavoro a domicilio. Occorre ricordare, però, che l’accordo quadro sul Telelavoro rimane in vigore, anche per dare a coloro che non hanno sottoscritto il contratto di smartworking la possibilità di lavorare occasionalmente da casa (c.d. telelavoro occasionale).
In conclusione, il Sindacato ha richiesto il rinnovo del confronto sulla contrattazione aziendale di secondo livello a partire dalle discussioni delle commissioni tecniche specifiche sulla verifica e manutenzione degli accordi in essere; l’azienda, non ha negato la disponibilità a futuri incontri né ad aprire il confronto, pur mostrandosi tiepida al riguardo. Sarà quindi con ancora maggiore determinazione che a partire dai tavoli di lavoro specifico ribadiremo le ragioni delle nostre richieste e proveremo a trovare soluzioni condivise che portino al miglioramento delle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori IBM.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
il Coordinamento Nazionale RSU IBM Italia Spa