Fincantieri; Uilm: “Contrari alla minaccia di sciopero di Cgil Cisl Uil a Monfalcone ”

“Intendiamo dissociarci da quanto dichiarato in data odierna da Cgil Cisl Uil di Gorizia attraverso le pagine de Il Piccolo su ipotetiche tensioni nel Cantiere di Monfalcone. Le modalità di ripresa dell’azienda, erano già state discusse e condivise in un confronto tra la Direzione del Cantiere e gli Rls/Rsu durato due giorni tra il 7 e 8 aprile. Tale lavoro ci risulta abbia ricevuto l’avvallo dell’ASUGI. A tal proposito sono già stati individuati tutte le azioni e strumenti di prevenzione e contrasto alla diffusione del Covid-19. Questo in continuità col confronto avviato da Fim Fiom Uilm Nazionali e Fincantieri e nel pieno rispetto dei protocolli siglati a livello nazionale tra Cgil Cisl Uil e Governo. Il protocollo siglato dagli RLS prevede tra le altre cose che le stesse misure debbano essere applicate anche ai lavoratori delle ditte in appalto”. Lo dichiarano Michele Paliani, coordinatore nazionale Uilm Fincantieri, e Antonio Rodà, Segretario Uilm Trieste.

“Il Segretario Cgil di Gorizia Thomas Casotto – spiegano i due sindacalisti Uilm – afferma di aver presentato assieme ai sui omologhi di Cisl e Uil un documento/protocollo per conto dei rappresentanti interni dei lavoratori del cantiere. Ci chiediamo di quale documento parli in quanto tale informazione era sconosciuta sia alle rappresentanze della Uilm del Cantiere che alla stessa Segreteria Territoriale”.

“Riteniamo – aggiungono – che la minaccia di sciopero fatta da Cgil Cisl e Uil non è un’iniziativa che tiene conto dell’umore dei lavoratori, né tantomeno delle Rappresentanze del Cantiere, dato che sia il protocollo sulla sicurezza che tutti gli accordi che gestiscono questa fase emergenziale sono stati condivisi unitariamente. L’unico effetto che produce è creare disorientamento tra i lavoratori già gravati dalle legittime preoccupazioni a causa di quest’emergenza”.

“Evidentemente – proseguono – si tratta di una necessità di protagonismo sindacale su una tematica propria della categoria dei metalmeccanici che produce l’effetto di mettere in secondo piano l’eccellente lavoro svolto in questi giorni dalle Rappresentanze di fabbrica che hanno lavorato con l’unico obiettivo di garantire una ripresa delle attività partendo dalla necessità imprescindibile di mettere in sicurezza tutti i lavoratori siano questi diretti o dell’appalto”.

“Allo stesso tempo ribadiamo – concludono – all’Azienda e Istituzioni che il confronto debba proseguire con il necessario coinvolgimento delle categorie metalmeccaniche che sono impegnate sul campo nel gestire una situazione emergenziale che rischia di compromettere le attività e le prospettive di un intero settore”.