Antonino Regazzi intervistato da Ilaria Conti dell’Agi
Un estratto dal testo integrale dell’agenzia di stampa
Tornare a produrre oltre un milione di auto in Italia, tutelare l’occupazione e i siti del nostro Paese assicurando un futuro anche alle piccole e medie imprese della componentistica che sono a rischio collasso. E’ quanto chiedono Fiom, Uilm, Fim Cisl e Fismic alla Fiat: insomma in una parola un piano industriale perchè il Lingotto sia “grande” non solo all’estero ma anche e soprattutto in Italia. Per questo i sindacati sollecitano al più presto che ci sia un confronto anche con loro, dopo che si è chiusa la partita con Chrysler. Incontro che avrà luogo a fine mese ma non è ancora chiaro se prima o dopo il Comitato aziendale europeo che si terrà dal 25 al 27 novembre a Torino tra le rappresentanze sindacali dell’Europa e il gruppo dirigente….
…Per Antonino Regazzi, segretario generale della Uilm, il processo di integrazione con Chrysler deve essere fatto “innovando e puntando su nuove tecnologie e nuovi modelli, deve essere un progetto capace di far lavorare e costruire auto anche in Italia”. La Uilm dunque sollecita l’incontro con il Lingotto: “Ci sia al più presto: chiediamo a Fiat di tornare a produrre 1,5 milioni di vetture in Italia come un tempo”. Bisogna realizzare tra i due marchi, ha continuato Regazzi: “La più alta economia di scala, ma bisogna anche mirare all’economia in Italia. A che serve una grande Fiat che produce nel mondo e in Italia no?”. In quest’ottica Termini Imerese “è uno stabilimento in cui credo si debbano ancora produrre auto.
Sulla stessa linea le dichiarazioni rilasciate ad Amalia Angotti dell’ Ansa che titola: “Fiat; Regazzi: Se obiettivo è 6 milioni di auto Termini ha un futuro”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 7 novembre 2009