Fiat-Opel; Regazzi (Uilm) intervistato dall’Ap Com: “Allo stato dei fatti una convocazione non ha più senso però è chiaro che in futuro è questa la strada da seguire”.
Alcuni stralci dell’agenzia di stampa in rete dalle ore 18.20
Il mancato successo nell’operazione Opel non fa venire meno l’esigenza di un tavolo di confronto perché il tema di un’alleanza europea per Fiat resta centrale per lo sviluppo del Lingotto. Lo affermano i sindacati dei metalmeccanici sottolineando che la mancata acquisizione del marchio tedesco non deve pregiudicare l’espansione della casa torinese.
Per il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi, “allo stato dei fatti una convocazione non ha più senso però è chiaro che in futuro è questa la strada da seguire. La mancata discussione nell’operazione Opel – aggiunge – va a demerito di Fiat e del Governo. In America e in Germania ne hanno discusso con i sindacati”. L’acquisizione di Opel, spiega il sindacalista, “per noi era un progetto positivo anche perché riteniamo che in Italia non ci sia nessun stabilimento da chiudere”. Secondo Regazzi, “questo ipotetico gruppo che vuole produrre sei milioni di vetture non avrebbe avuto sovraccapacità produttiva, almeno in Italia mentre forse in Germania ci sarebbe dovuta essere qualche razionalizzazione. A meno che non si fosse deciso di chiudere stabilimenti in Italia per andare a produrre da un’altra parte a costi minori”. Guardando al futuro Regazzi prende atto “che il progetto con Opel per ora è fallito e non sappiamo se avrà modo di riprendere. Certo è – osserva – che la soluzione Magna avrà difficoltà ad andare avanti sulle proprie gambe perché non dispone del know how necessario. Pensiamo perciò che sarà necessaria un’ulteriore evoluzione dentro alla quale potrebbe rientrare, perché no, anche Fiat”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 30 maggio 2009