Intervento in diretta di Antonino Regazzi al Tg 4 su Fiat.
Il Segretario generale dei metalmeccanici è stato intervistato nell’edizione del telegiornale delle 13.30 dalla conduttrice in studio Giuliana Fiorentino che gli ha chiesto delucidazioni sulle preoccupazioni del sindacato rispetto alle due settimane di cassa integrazione chieste dalla casa torinese. Proprio ieri la Fiat aveva chiesto per il periodo che va dal 22 febbraio al 7 marzo la Cigo per i circa 30.000 addetti dei siti del settore Auto. Quindi, fermo della produzione per tutti gli stabilimenti che producono auto. “Una mossa a sorpresa – ha commentato Regazzi, subito dopo un servizio sul tema a firma della giornalista Diletta Petronio – che non ci aspettavamo in una misura così marcata”. Il “leader” della Uilm ha ricordato che ciò avviene proprio in prossimità del tavolo su Termini Imerese convocato dal ministro Scajola il prossimo 29 gennaio. “Diamo una valutazione preoccupata – ha aggiunto il sindacalista – perché da un lato, ci fa piacere vedere l’azienda che cresce nel mondo, ma, dall’altro lato, abbiamo l’impressione di una piccola Fiat nel nostro Paese. Questo è il problema e tutto ciò avviene dopo che abbiamo apprezzato l’azione dell’Amministratore delegato per il rilancio del Gruppo, per la lucidità del marchio, per i nuovi modelli del segmento A e B sul mercato, per l’acquisizione della Chrysler. Regazzi ha, poi, ricordato i tempi d’oro dell’azienda torinese: “La Fiat – ha detto – è arrivata a produrre 1.500.000 vetture in Italia; nel 2009, invece, sono state solo 650.000. In un momento nel quale tutti gli altri Paesi in Europa hanno prodotto più vetture che nel passato, il massimo sforzo che la Fiat ci ha proposto è quello di arrivare nei prossimi tre anni a 900.000 auto prodotte in Italia, cioè poco più della metà di quelle che siamo arrivati a produrre nei tempi migliori”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 27 gennaio 2009