Il segretario nazionale della Uilm, responsabile del settore auto, intervistato da Alessandra Testorio dell’Adn Kronos
Il testo integrale dell’agenzia di stampa
“Lo sciopero di quattro ore del 3 febbraio è solo una prima iniziativa che abbiamo preso contro l’incertezza del futuro del gruppo Fiat e non solo contro la chiusura di Termini Imerese”. Lo ha detto il segretario nazionale della Uilm, Eros Panicali, commentando la decisione presa oggi dalle segreterie unitarie di Fim, Fiom, Uilm e Fismic. “La mobilitazione intende coinvolgere tutti i lavoratori del Gruppo per sollecitare un cambiamento del piano industriale che deve affrontare e risolvere, non solo il nodo di Termini ma anche l’incertezza sul futuro di Pomigliano e tutta la partita sullo sviluppo di cui non c’e’ traccia nel piano che il Lingotto ci ha presentato nel dicembre scorso”, aggiunge ribadendo la richiesta di apertura dei tavoli di confronto ed il ritorno a Palazzo Chigi della vertenza. “Fiat deve modificare e implementare il suo Piano, il Governo deve fare la sua parte così come la Regione Sicilia per quel che riguarda Termini Imerese”, prosegue. Ma non solo. Le tute blu di Cgil, Cisl, Uil e Fimsic mirano anche a rimettere al centro dell’attenzione la necessita che siano riprese relazioni industriali consone all’azienda: “ormai non si discute più di nulla. Ci sono solo decisione annunciate prese unilaterlamente”, conclude Panicali che ripete: “sulla base dell’evoluzione del confronto prenderemo le decisioni sulle future mobilitazioni”.
Ufficio Stampa Uilm
Roma, 14 gennaio 2010