“Con questo rinnovo del Contratto collettivo specifico di Lavoro garantiamo ai lavoratori di FCA, CNHI e Ferrari aumenti annuali del 2% composto della paga base per quattro anni, che corrispondono a un incremento a regime medio di 144,5 euro mensili pari all’8,24% degli importi attuali. Si tratta di un rinnovo contrattuale che sfida la crisi, poiché guarda con fiducia al futuro e riconosce aumenti salariali rilevanti in una fase di difficoltà dell’economia in generale e del settore dell’auto in particolare”. Lo dichiara Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, commentando la firma dell’accordo di rinnovo del CCSL avvenuta oggi a Torino.
“Siamo riusciti – prosegue Palombella – a consolidare e rafforzare il CCSL, più comunemente noto come “Contratto Fiat”, completando in un certo senso il lavoro iniziato nel 2015: cinque anni fa costruimmo un robusto sistema premiale, ora invece abbiamo incrementato la parte fissa della retribuzione. Anche la parte normativa contiene numerosi miglioramenti, ad esempio incrementando dello 0,5% della retribuzione il contributo a carico del datore di lavoro alla previdenza integrativa, rafforzando il sistema delle commissioni di fabbrica, introducendo lo smart working, fornendo più informazioni e più efficace tutela ai lavoratori in tema di organizzazione del lavoro, ampliando i permessi per gli studenti lavoratori. Inoltre abbiamo rafforzato il premio annuale di efficienza di stabilimento, sia pure a fronte del fatto che non è stato rinnovato il premio quadriennale di redditività di gruppo. Infine è certamente degno di nota che è stato riformato anche l’inquadramento professionale, semplificandolo in CNHI e in Ferrari, estendendo quello previsto come sperimentale nel 2015 anche ai vecchi assunti in FCA”.
“Confidiamo che questo rinnovo – conclude Palombella – possa fare da apripista agli altri contratti, così come è nella tradizione delle relazioni industriali italiane in cui Fiat ha sempre costituito un punto di riferimento per tutti. Anche per questo l’accordo di oggi è una buona notizia non solo per i circa 90.000 dipendenti a cui si applica, ma per l’intero mondo del lavoro”.
Ufficio stampa Uilm