di Rocco Palombella Scadono il 25 giugno prossimo i 45 giorni in cui il Consiglio di Stato dovrà pronunciarsi sull’impugnativa […]
Leggi tutto![](https://www.uilmnazionale.it/fabbricasocieta/wp-content/uploads/2020/12/Ilva-di-Taranto-2-360x270.jpg)
di Rocco Palombella Scadono il 25 giugno prossimo i 45 giorni in cui il Consiglio di Stato dovrà pronunciarsi sull’impugnativa […]
Leggi tuttoDopo circa 50 giorni dall’ultimo incontro al ministero dello Sviluppo economico con il ministro Giancarlo Giorgetti nulla è cambiato
Leggi tuttoIl 22 dicembre a fronte di nostre richieste per conoscere l’accordo tra ArcelorMittal e Invitalia, abbiamo ottenuto un incontro in videoconferenza. Il primo in presenza si è svolto invece il 12 gennaio
Leggi tuttoIl 26 luglio 2012 gli impianti dell’area a caldo dell’Ilva di Taranto vennero posti sotto sequestro, senza facoltà d’uso, dalla Magistratura per un’inchiesta per disastro ambientale. Dopo otto anni, sei governi, commissari, promesse e impegni non rispettati, la situazione è peggiorata.
Leggi tuttoCari lavoratori,
Nel nostro Paese si respira un’aria diversa da quella che abbiamo respirato nei mesi terribili del lockdown ma la ripresa produttiva tarda a ritornare ai livelli pre-Covid
“Il Governo ci ascolti, ArcelorMittal non garantisce il futuro della siderurgia italiana”. È il grido di allarme che Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, indirizza da mesi al Ministro Patuanelli e all’Esecutivo dopo il silenzio e la mancanza di qualsiasi interlocuzione dopo l’accordo “segreto” del 4 marzo scorso
Leggi tuttoIl 4 marzo è stato firmato un accordo tra ArcelorMittal e Commissari straordinari che sancisce la fine dei ricorsi giudiziari […]
Leggi tuttoIncertezza, preoccupazione, grandi incognite sul futuro: la situazione dell’ex Ilva si potrebbe riassumere in queste tre parole dopo mesi di una trattativa “farsa” tra ArcelorMittal, Commissari straordinari e Governo, come l’ha definita Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.
Leggi tuttoUna tregua e l’ennesimo rinvio che rischia di appesantire ancora di più la situazione all’interno degli stabilimenti, già in forte difficoltà da tempo, a causa della grande incertezza sul futuro, dei frequenti incidenti e del blocco degli investimenti ambientali e manutentivi.
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