Ex Ilva: servono strumenti straordinari per gestire una crisi straordinaria, nessun lavoratore deve restare indietro

“Dobbiamo gestire la vertenza dell’ex Ilva con strumenti straordinari che prevedano anche forme di risarcimento ai lavoratori, perché la nostra priorità è non lasciare indietro nessuno. Abbiamo di fronte un passaggio epocale verso una produzione green e per questo c’è bisogno di misure che diano una risposta a ogni lavoratore. Il destino dello stabilimento passa dalla tutela dei lavoratori in Ilva AS, degli appalti e dei lavoratori sociali attualmente in cassa integrazione. A una nostra richiesta specifica sia la Ministra Calderone che il Ministro Urso hanno dichiarato di assumersi l’impegno di salvaguardare l’intera occupazione garantendo strumenti e risposte per tutti i lavoratori sociali e in Ilva As, oltre ai lavoratori dell’appalto che saranno tutelati. Per noi questa è una risposta positiva e verificheremo se si concretizzerà per non lasciare indietro nessun lavoratore”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, a margine dell’incontro a Palazzo Chigi con i Ministri Urso e Calderone, e con il sottosegretario Mantovano.

NON SPRECARE TEMPO
“Riconosco l’impegno e il lavoro positivo svolto da tutte le parti di tavolo quando la situazione era quasi irreversibile – ha sottolineato il leader Uilm – ma ora siamo all’ultimo miglio e quello che conta è innanzitutto non sprecare tempo. Abbiamo bisogno quanto prima di conoscere il piano industriale, occupazionale e ambientale dell’acquirente per avviare al più presto un confronto sindacale per valutare se ci siano o meno le garanzie per i lavoratori e per il futuro dell’ex Ilva”. Palombella ha chiesto la presenza dello Stato con pieni poteri e capacità decisionale all’interno del nuovo Gruppo perché, dice: “Non vogliamo che si ripetano gli errori del passato”.

UNA STORIA DRAMMATICA
“Da tredici anni l’ex Ilva si trova in una situazione drammatica e ora è arrivato il momento di fare la differenza – ha spiegato – di rilanciarla realmente e definitivamente. Ogni progetto di reindustrializzazione deve essere valutato positivamente ma per impiegare la parte di cittadini in attesa di risposte occupazionali in un territorio complesso ed emarginato fuori dalla grande fabbrica”.“Per quanto riguarda i lavoratori diretti dello stabilimento, invece, la ripresa della verticalizzazione è fondamentale per dare valore aggiunto al mercato e all’azienda ma anche per tutelare tutti” ha concluso Palombella.

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